Page 48 - SAGRE E BORGHI MODENA
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Il complesso di Sant’Agostino, che si estende per 25.000 metri circa, è situato alle porte del centro storico della città. Originariamente l’edificio ospitava un ospedale, il Grande Spedale degli Infermi, che il duca Francesco III volle verso la metà del XVIII secolo. Poco più tardi l’ospedale venne ampliato, raddoppiando il fronte su via Emilia, per ospitare anche l’infermeria militare. Nonostante la nascita del Poli- clinico, l’ospedale è rimasto in funzione fino al 2005, do- podiché il personale e l’attività sanitaria sono stati trasferiti nel nuovo ospedale di Baggiovara. Tra il 2005 e il 2008 l’intero edificio è stato acquisito dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, che ha manifestato l’intenzione di trasformarlo nel nuovo polo della cultura, comprendente un polo bibliotecario, un centro linguistico per l’internazio- nalizzazione, un centro per la fotografia e per l’immagine, un polo espositivo, un centro di varie attività complementari ed economiche.
CROCE DI SAN GEMINIANO
La Croce di san Geminiano o degli asini fu edificata nel 1267 in una via del vescovado di Modena, adiacente a un pozzo dove si abbeveravano gli asini, da cui il nome. La croce rientrava probabilmente nella tradizione dei capitelli votivi, cioè croci, sacelli e colonne votive che venivano so- vente costruiti agli angoli delle vie o altre zone simili, anche annessi alle fontane.
DUOMO
La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cie- lo e San Geminiano è il principale luogo di culto della città di Modena, chiesa madre dell’arcidiocesi di Modena- Nonantola.
Capolavoro dello stile romanico, la cattedrale è stata edi- ficata dall’architetto Lanfranco nel sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di Modena, dove in precedenza, a partire dal V secolo, erano state già erette due chiese. Nel- la cripta del duomo si trovano le reliquie del santo, conser- vate in una semplice urna del IV secolo ricoperta da una la- stra di pietra e sorretta da colonne di spoglio. Il sarcofago, custodito entro una teca di cristallo, viene aperto ogni anno in occasione della festa del santo stesso (31 gennaio) e le spoglie del santo, rivestite degli abiti vescovili con accanto il pastorale, vengono esposte alla devozione dei fedeli.
A fianco della cattedrale sorge la torre campanaria detta la Ghirlandina.
Nell’aprile del 1934 papa Pio XI l’ha elevata alla dignità di basilica minore.
Il Duomo di Modena, con la Torre Civica e la Piazza Gran- de della città, è stato inserito dal 1997 nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
FORO BOARIO
Il Foro Boario è un edificio di notevole interesse architetto- nico e urbanistico, poiché costruzione unica nel panorama negli interventi di architettura ducale per dimensioni, tipolo- gia e collocazione. È costituito da un lunghissimo edificio (circa 250 metri) perfettamente bifronte, con quattro faccia- te, uguali a due a due. Nel corpo centrale, che si estende per circa 45 metri, è presente nel fastigio un orologio e panoplia, opera di Luigi Righi, che vi ha raffigurato le Al- legorie delle Armi, della Fertilità, delle Arti e del Tempo. Fu costruito nella prima metà dell’Ottocento per volontà di Francesco IV d’Austria d’Este (duca di Modena, Reggio e Mirandola dal 1815) che ne affidò la progettazione all’ar- chitetto Francesco Vandelli, autore di numerosi altri edifici pubblici e privati della città. A tutt’oggi sul lato che co- steggia il versante sinistro di viale Berengario è presente una lapide voluta dal duca stesso, che riporta la data di edificazione (1831) e la dedica agli agricoltori (Honori et comodo fidelium agricolarum) impegnati nella costruzione del complesso. La struttura era inizialmente destinata al mer- cato bovino e all’immagazzinamento di prodotti agricoli, ma dopo poco più di un decennio l’edificio fu trasformato in caserma. In seguito, i cittadini ne rivendicarono l’uso (se- condo ciò che peraltro il duca stesso aveva voluto) durante il regno di Umberto I. Nel 1989 vi iniziarono i lavori di restauro e riuso per la nuova sede della Facoltà di Econo- mia e Commercio dell’Università di Modena, inaugurata nel 1994 presso i piani superiori dell’edificio. A piano terra si trovano ora, nell’ala est, la biblioteca della Facoltà, e l’area adibita ad esposizioni temporanee, nella parte ovest. Dal 2002 la struttura ospita le mostre promosse dalla Fon- dazione Cassa di Risparmio di Modena.
GALLERIA ESTENSE
La Galleria estense, nazionale, è forse il maggiore tesoro portato dai duchi d’Este a Modena: tanto che alla grande collezione fece ricorso il duca Francesco III, che nel 1746 sanò il dissestato bilancio del ducato vendendo al re di Polonia i cento quadri stimati più importanti. Malgrado la perdita di queste opere (oggi per lo più a Dresda) essa ri- mane una delle più importanti collezioni pubbliche italiane, ospitando opere di Tintoretto, Paolo Veronese, Guido Reni,
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