Page 70 - bologna borghi
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   NUMERI UTILI
   Municipio
Via G. Marconi, 9........ 0534/44133
Biblioteca Comunale
Via Vittorio Veneto, 10.....0534/44133
Polizia Municipale
Via G. Marconi, 9........ 0534/44133
Proloco Castel di Casio
Sei Di Castel di Casio Se...
   CASTEL DI CASIO www.comune.casteldicasio.bo.it
urp@comune.casteldicasio.bo.it
 Situato ai piedi della pittoresca valle del Limentra di Trep- pio, (affluente del fiume Reno), Castel di Casio (3.427 abi- tanti) fa parte dell’Unione dell’Appennino bolognese, confi- nante coi comuni dell’Alto Reno e dell’Appennino pistoiese. Elevato ad un’altitudine di 533 m s.l.m, con valori minimi e massimi oscillanti tra i 284 m e i 1138 m, è parte integrante dei Parchi regionali del Lago di Suviana e di Brasimone, pri- nicipale centrale idroelettrica dell’Appennino settentrionale. Il suo nome deriva da Vicus Cassi, ovvero borgata di Casio, prospero villaggio in epoca romana, come testimoniato da- gli scavi del 1836. Centro medievale di importanza strate- gica, fu prima feudo di Matilde di Canossa, poi dei Conti Alberti di Prato, infine del Comune di Bologna e sede della Podesteria e del Capitanato occidentale della Montagna fino alla metà del Quattrocento. Castel di Casio aderisce all’Associazione Nazionale Città del Tartufo.
TORRE DI CASIO
Si elevano ai lati della piazza, simbolo dell’antico borgo, i ruderi della Torre di Casio, spezzata verticalmente a metà, in seguito ai danni subiti dal terremoto del 1846. Fu eretta
nel 1219 con la fortifi- cazione del villaggio, un antico castello crol- lato dopo il tremendo terremoto del 1470. La cinta muraria del borgo fu innalzata dal comune di Bolo- gna (sotto la guida di Gislimerio da Casio) come linea di confine dopo il patto pacifico stretto con il comune di Pistoia. La torre in arenaria, opera dei maestri comancini, è alta circa 30 metri,
(dopo il restauro e l’abbassamento di 5 m) ed era origi- nariamente ornata di merli e coperta da un tetto. A una quindicina di metri d’altezza era posta l’entrata d’accesso al castello, tramite una passerella in legno.
PIEVE DEI SANTI QUIRICO E IULITTA
Le origini della pieve sono antichissime e risalgono al pe- riodo bizantino.
Chiesa battesimale di primaria rilevanza, sotto la sua giu- risdizione (XIII sec.) ruotavano tre chiese ed un ospitale: S. Stefano di Bibiano, San Lorenzo di Casio, S. Giorgio della Collina di Casio e l’ospitale di S. Giovanni Battista di Casio. Il collegio dei canonici e la presenza dell’arciprete denotavano inoltre una notevole influenza anche sotto l’a- spetto economico, sociale e politico. Nel 1293, in seguito ad un grave e sacrilego delitto, fu affidata ai Canonici La- teranensi di San Frediano di Lucca, che la gestirono fino al 1780. Nel 1790 iniziò una progressiva opera di restauro, prima della canonica, poi del campanile rialzato di alcuni metri, e poi della chiesa, modificata come appare nella sua facciata attuale. All’interno pregevole tela dell’altare maggiore, raffigurante i Santi Quirico e Iulitta, opera del Guardassoni (XIX secolo).
CHIESA DI SAN BIAGIO
La chiesa parrocchiale dedicata a S. Biagio è risalente, secondo la fonte del Lorenzini, al 1382. Nel 1644, ad opera dei Toscani, subì un incendio che la distrusse e fu riedificata dalle fondamenta, assieme alla canonica, alla fine dell’Ottocento. Dietro al campanile sono tutt’ora visibili i resti dell’abside dell’antica chiesa costruita in opus qua- dratum in stile romanico.
CHIESA S. MARIA ASSUNTA
A 600 m di altezza sotto il Monte Poggio Barone, sorge la Chiesa di Casola dei Bagni, di origini molto antiche e luo- go di culto celebre della montagna bolognese. La chiesa di Casola è stata considerata, dalle pubblicazioni dell’epoca, fra le più belle del contado appenninico, probabilmente lun-
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