Page 59 - bologna borghi
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ed ornamenti. Negli anni Ottanta sono stati restaurati gli affreschi che decorano le pareti e il soffitto nelle Sale della Musica, di Giove e di Diana, dedicati a temi musicali ed onirici. Il palazzo costituisce un polo culturale di assoluto rilievo con la riunificazione del Teatro, del Museo Arche- ologico (reperti archeologici del Paleolitico, dell’Età del Ferro e del periodo romano) e della Pinacoteca Civica “D. Inzaghi”, che custodisce le opere pittoriche della tradizio- ne emiliana dal Trecento al Settecento (Vitale da Bologna, Passerotti, Calvaert, ecc.), un notevole numero di stampe (incisioni dei Caracci) e svariati disegni di autori come il Guercino, Vittorio Bigari e Donato Creti.
Palazzo Medosi Fracassati, risale al Seicento e fu dimora della famiglia omonima. A cavallo tra Seicento e Settecen- to divenne sede del Teatro delle commedie, mentre oggi ospita un’elegante sala per esposizioni.
Palazzo Gandolfi (oggi Chiusoli), risale invece al 1830, quando furono riuniti vari fabbricati del XVII-XIII secolo. La facciata a sud è ornata da un elegante timpano, mentre all’angolo nord-ovest, spicca una torre settecentesca che sovrasta il cortile cinto di mura, formando, con la casa adia- cente, un complesso caratteristico chiamato popolarmente Corte del muto.
Palazzo Tubertini, è una villa con un’elegante facciata del Settecento , con loggia a tre arcate a cui si accede da una doppia scalinata, mentre la parte interna è suddivisa in appartamenti.
Palazzo Guidotti, attuale sede di un ristorante, è datato al XVI secolo. La facciata e l’interno conservano quasi intatte la forma e le decorazioni aggiunte dai restauri settecente- schi.
CHIESA DI SAN LORENZO
Le origini della Chiesa di San Lorenzo sono sconosciute, anche se traccia della sua esistenza si deducono da un antico documento del 1146. Nel Trecento venne affidata ai Servi di Maria, che si occuparono del suo ampliamento e dell’arricchimento degli interni tramite un fonte battesima- le e un chiostro. La chiesa nella sua attuale fisionomia fu completata solo nel XVII secolo, con l’innalzamento della cupola della cappella maggiore. Il primo importante restau- ro fu realizzato nel Settecento, quando fu progettato anche il portale d’accesso. Il Capitolo è la parte più antica del monumento e custodisce le Statue di San Sebastiano e San Lorenzo, patroni del paese, attribuite a Filippo Scandellari (1717-1810), autore della scultura policroma della Madon- na Addolorata. Pregevole il pulpito ligneo (1578), scolpito
da un tale “Maestro Giulio da Budrio” e l’organo restaurato, risalente a metà dell’Ottocento, che partecipa annualmente alla Rassegna organi antichi.
CHIESA DI SAN DOMENICO
Fondata nel 1605 dalla Confraternita del SS. Rosario, la chiesa fu affidata nel 1615 ai frati domenicani che vi rima- sero fino all’epoca napoleonica, quando il convento e la confraternita vennero soppressi.
L’interno della chiesa custodisce alcune preziose tele di epoca seicentesca: la grande pala dei Misteri del Rosario e l’Assunta, del bolognese Alessandro Tiarini ; il San Gio- vanni Battista e San Pietro Martire di Francesco Albani; il San Vincenzo Ferreri di Ubaldo Gandolfi, e la Santa Rosa da Lima, del budriese Gian Battista Caccioli. L’edificio sa- cro ha davanti uno spazioso portico a tre arcate dell’ultimo decennio del XVII secolo. Oggi l’ex-convento è sede di una Casa protetta per anziani.
CHIESA SS. GERVASIO E PROTASIO
Appena fuori dal centro abitato, è una delle pievi più an- tiche della diocesi bolognese. Le sue origini altomedievali sono testimoniate da alcune epigrafi romane e longobarde (V-VIII secolo) murate sotto il portico e dall’antica chiesa sommersa situata sotto il pavimento della struttura attuale, scoperta nel XVIII secolo ricolma di fango, accessibile solo nella parte absidale. L’elegante forma architettonica attuale si deve a un rifacimento del Settecento, mentre all’interno, a tre navate, emergono la croce carolingia (828 d.c.) di marmo bianco e l’antico fonte battesimale, ricavato da un capitello di epoca tardo-romana. Le cappelle laterali sono adornate da opere pittoriche della scuola di Albani e Gui- do Reni.
TEATRO CONSORZIALE
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