Page 43 - bologna borghi
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Venne realizzato su progetto del Conte piemontese Sam- buy, per allineare la città allo standard dei maggiori centri urbani; fu inaugurato nel 1879, dopo una visita della Regi- na Margherita (dal cui nome nacque la celebre pizza mar- gherita) sotto il nome di Passeggio Regina Margherita . Du- rante i lavori di costruzione, venne alla luce una necropoli etrusca, i cui reperti sono visitabili al Museo Archeologico. Estesi su una superficie di 26 ettari, l’area naturale riecheg- gia vagamente il romanticismo dei parchi inglesi. Al laghet- to artificiale si affiancano ampi prati, lunghi viali alberati, boschetti di querce e un campionario di esemplari arborei quali cedri, pini, ippocastani, platani, sequoie,ecc. Sede di numerosi eventi sociali e sportivi, i Giardini Margheri- ta, detti comunemente gardens dalla comunità bolognese, sono affollatissimi d’estate: il luogo ideale per il relax e la pratica sportiva, dallo jogging al pattinaggio, dal freesbee allo yoga, dalla pallavolo al basket, con il popolarissimo Playground dei Giardini in coincidenza con l’inizio della stagione estiva.
GENUS BONONIAE
Il polo Genus Bononiae-Musei nella Città, e’ un percorso culturale, artistico e museale che si sviluppa attraverso la rete delle vie cittadine interne al Quadrilatero, nei palazzi storici restaurati e riaperti al pubblico, sedi di mostre, eventi espositivi, collezioni e conferenze che spaziano dall’arte antica al post-moderno, riannodando i fili del passato per riflettersi nel presente e proiettarsi nel futuro.
Palazzo Fava e’ il palazzo delle Esposizioni di Genus Bo- noniae. In stile rinascimentale, decorato dagli affreschi del- la scuola dei Carracci, ospita mostre di respiro nazionale e internazionale, come La ragazza con l’orecchino di perla e “Da Cimabue a Morandi - Felsina pittrice”.
Palazzo Pepoli Vecchio e’ legato al nome di una delle fa- miglie storiche della Bologna medievale, qui residente fino al 1910. Sede del Museo della Storia di Bologna, il suo percorso consiste in un viaggio sensoriale di ben 2500 anni, dalla Felsina etrusca fino ai giorni nostri.
San Colombano è un antichissimo complesso monastico dedicato al missionario irlandese, fondato dai moncaci di Bobbio. Ospita la Collezione Tagliavini, raccolta di pre-
ziosi strumenti musicali antichi, oltre a cicli di concerti e conferenze dedicate alla musica.
S. Maria della Vita è un complesso religioso-ospedaliero risalente al XIII secolo. Mirabile esempio di barocco bo- lognese la cupola del Bibiena, contiene il capolavoro di Niccolo’ dell’Arca, il Compianto sul Cristo morto.
Casa Saraceni e’ uno dei palazzi di maggior pregio del Rinascimento bolognese. Progettata dall’architetto Sarace- ni alla fine del Quattrocento, rappresenta un’interessante fusione tra lo stile architettonico bolognese e quello fiorenti- no. E’ inoltre la Sede di mostre ed eventi culturali di rilievo interregionale.
San Giorgio in Poggiale è una chiesa sconsacrata di antiche origini longobarde, restaurata e trasformata in Bi- blioteca d’Arte e di Storia, un patrimonio librario di ben 100.000 volumi di storia locale, storia dell’arte, periodici, manoscritti, oltre a un archivio fotografico della vita urbani- stica dall’Ottocento in poi.
Santa Cristina è una chiesa risalente al 1247, dimora con- ventuale delle monache camaldolesi della Fondazza. Al suo interno un campionario della pittura bolognese tra il Cinquecento e il Settecento, tra cui spicca L’Ascensione di Ludovico Carracci. Sede della Schola Gregoriana Bene- detto XVI di canto, ospita la stagione concertistica di Musi- ca in Santa Cristina, giunta all’XI edizione.
PINACOTECA NAZIONALE
Pinacoteca Nazionale
Ex sede del convento gesuitico di S. Ignazio, nacque nel 1803 come quadreria dell’Accademia di Belle Arti, in se- guito all’ingente lascito elargito dalle corporazioni religiose dopo la soppressione napoleonica del 1796. Tra le piu’ importanti raccolte d’arte europee e moderne Gallerie Na- zionali, la Pinacoteca offre un percorso articolato in piu’ sezioni per ripercorrere la storia della pittura bolognese e non dal Trecento al Settecento.
Tra i Primitivi spiccano le opere di Vitale da Bologna (San Giorgio e il Drago), il ciclo di affreschi distaccati da S. Antonio di Mezzaratta e il polittico Madonna col Bambino
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