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e santi di Giotto. Nello spazio dedicato al Rinascimento si trovano le celebri pale dei bolognesi Amico Aspertini (L’Adorazione dei magi) e Francesco Francia (Pala Felicini), dei ferraresi Cossa (Pala dei Mercanti) e Costa, arricchite dai maestri della scuola umbra, dal Perugino (Madonna in gloria e santi) al Raffaello (Estasi di S. Cecilia). Pregevole la Visitazione del veneziano Tintoretto, opera propedeutica per l’educazione estetica dei F.lli Carracci. Nella seconda metà del Cinquecento, tra i Manieristi emiliani, eccellono il Parmigianino (Madonna di S. Margherita), ed altre opere del Cesi, del Passerotti, del Fontana e dell’aretino Vasari. Dalla fine del Cinquecento alla seconda metà del Seicento, la sala espositiva di Ludovico, Annibale e Agostino Car- racci , fondatori dell’Accademia degli Incamminati, nata con lo scopo di un ritorno al naturalismo, superando gli intellettualismi manieristici.
Si annoverano vari capolavori di Ludovico, (Conversione di S. Paolo, Madonna dei Bargellini, Madonna degli Scal- zi, ecc.) Annibale (Madonna di S. Ludovico) e Agostino (Comunione di S. Girolamo). Ampio risalto espositivo ai dipinti di Guido Reni, massimo esponente dell’ideale clas- sico secentesco, con la Strage degli Innocenti, la Pietà dei Mendicanti, il Sansone vittorioso e il Ritratto della madre. Altre opere degne di nota del Seicento appartengono al Guercino (Vestizione di S. Guglielmo), il Domenichino, il Mastelletta e Francesco Albani, mentre il Settecento e’ rap- presentato da Cignani, Donato Crespi e dai F.lli Gandolfi. Annesso alla Pinacotrca è il Gabinetto delle Stampe, ricco di migliaia di incisioni, scritti e disegni di valore storico.
M A M B O – MUSEO D’ARTE MODERNA DI BOLOGNA
Negli spazi dell’ex forno comunale, dispiegato su tre piani a ridosso dell’antico porto, prende forma dal 2007 il Mam- bo, raccogliendo l’eredita’ storica della GAM, (Galleria d’Arte Moderna), divenendo sede dell’Istituzione Bologna Musei (Museo e Casa Morandi, Museo per la Memoria di Ustica e Villa delle Rose).
Centro di produzione dedicato alla cultura visiva e alla spe- rimentazione, ospita sia collezioni permanenti che mostre temporanee. Il percorso espositivo e’ articolato in nove aree tematiche (Arte e Ideologia, 1977 Arte e Azione, 1968 Nuove Prospettive, 1968 Arte Povera, Forma 1, L’Informa- le, Arcangeli: l’ultimo naturalismo, Focus on Contemporary Italian Art, nuove acquisizioni), focus documentaristico sull’e- sperienza artistica italiana e internazionale dalla seconda metà del Novecento ad oggi.
TEATRO COMUNALE
Ubicato nell’area in cui sorgeva Palazzo Bentivoglio, distrut- 42 Bologna Sagre e Borghi
Teatro Comunale
to per sommossa popolare nel 1507, sorse sulle ceneri del ligneo Teatro Malvezzi, distrutto dalle fiamme nel 1745. Il nuovo progetto, finanziato da fondi pubblici, fu affidato ad Antonio Galli Bibiena, iniziato nel 1756 ed inaugurato nel 1763 con l’opera Il trionfo di Clelia di Gluck davanti a 1500 persone. Al centro di vari restauri strutturali e de- corativi, il teatro si caratterizza per l’auditorium, a forma di campana, composto da quattro ordini di palchi con un palco reale e un loggione, mentre la facciata esterna fu completata solo nel 1933. Crocevia di respiro internazio- nale, e’ stato teatro del passaggio dei piu’ illustri composi- tori lirici: da W.A.Mozart, studente all’Accademia Musicale di Bologna, a Gioacchino Rossini col suo Stabat Mater del 1842 diretto da Donizetti, fino a Giuseppe Verdi, con la piazza adiacente a lui dedicata, che mise in scena per la prima volta in Italia il Don Carlo nel 1867.
Nel 1871 debutto’ il Lohengrin di Richard Wagner e dopo il grande successo Bologna si guadagno’ il titolo di “città wagneriana”. Alle vicende politiche e’ legato l’aneddoto al maestro Arturo Toscanini nel 1931: poiché si rifiuto’ di ese- guire due inni fascisti fu schiaffeggiato da estremisti, motivo che lo spinse a lasciare l’Italia.
Nel 1956 nasce l’Orchestra stabile, che ha annoverato fior di direttori d’orchestra tra cui Stravinskij, Coopland, Von Ka- rajan, gli italianissimi Muti e Abbado e cantanti lirici quali Stignani, Schipa, Gigli, Di Stefano e l’indimenticato Luciano Pavarotti. L’Orchestra del Comunale, dal 2008 rinominata Filarmonica, si avvale della collaborazione di 95 professori d’orchestra e 70 artisti del coro, e realizza annualmente circa 80 spettacoli lirici e 30 concerti sinfonici, ed èspesso chiamata a rappresentare la tradizione italiana in tournèe internazionali.
ARENA DEL SOLE
Sito nella centralissima via Indipendenza, di fronte al gran- de monumento di Garibaldi a cavallo, è tra i primi teatri storici della città. Sulla facciata neoclassica campeggia l’i- scrizione Luogo dato agli spettacoli diurni, con al centro le statue di Apollo, della Poesia e della Tragedia. L’Arena del Sole nacque come teatro all’aperto, inaugurato il 5 luglio 1810, sull’area del convento delle monache domenicane di S. Maria Maddalena, soppresso in epoca napoleonica. Del vecchio convento resta il chiostro interno, adibito a spet- tacoli nel periodo estivo. L’Arena è stato il teatro popolare per eccellenza, conservando allo stesso tempo lo spirito colto e tradizionale, scenario di spettacoli circensi, dram-