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che prevedeva una costruzione a forma di croce latina, fu affidato all’architetto Antonio Di Vincenzo, con la posa della prima pietra datata 7 giugno 1390, e continuato tra gli altri da Arduino degli Arriguzzi e Jacopo Barozzi detto il Vignola. Si concluse nella sua edificazione nel 1663, con la caratteristica facciata superiore in laterizio grezzo rimasta incompiuta fino ai giorni nostri. La facciata mar- morea centrale, detta Porta Magna, è opera dello scultore Jacopo della Quercia, raffigurante Storie della Genesi e Scene del Vecchio e del Nuovo Testamento, risalente al periodo 1425-1434, considerate il punto più alto del suo ingegno artistico. I bassorilievi dell’architrave e dei pilastri laterali rappresentano storie bibliche e le vite dei profeti, realizzate tra il 1524 e il 1530 tra cui il Tribolo, il Lombardi (la Resurrezione) e l’Amico Aspertini ( la Deposizione). L’in- terno della basilica è in stile gotico, a tre navate, sorrette da dieci piloni polistili reggenti le volte a sesto acuto: le arcate della navata maggiore sono a pianta quadrata, mentre nel- le navate inferiori (qui sono esposte le quattro croci mistiche messe, secondo la leggenda, da S. Petronio sulle porte della prima cinta muraria di Bologna) si svelano ventidue cappelle. Tra le più famose, la prima di S. Abbondio (dove venne incoronato imperatore Carlo V da Papa Clemente VII nel 1530) la quarta con gli affreschi di Giovanni da Modena dei Re Magi e del Giudizio Universale (con la raffigurazione di Maometto all’inferno) e l’ottava di San Rocco del Parmigianino, raffigurante la liberazione dalla peste. Ai lati dell’altare si trova l’organo a canne più antico d’Italia, elaborato da Lorenzo di Giacomo da Prato (1471- 1475), restaurato e tuttora funzionante. All’astronomo G. Cassini si deve invece la realizzazione della meridiana più lunga del mondo, 67 metri di lunghezza che attraversano il pavimento nella navata sinistra dal 1657. Attraverso un foro di luce a 27m di altezza dal suolo, un raggio di sole penetra perfettamente sul lastricato di marmo scandendo i tempi e le stagioni.
ARCHIGINNASIO
Cortile dell’Archiginnasio
Fu edificato su espressa volontà di Papa Pio IV per riunifica- re in un unico luogo le scienze del Diritto e delle Arti e dare una sede stabile allo Stadium, l’Università, che vi rimase fino al 1803.
L’opera fu commissionata ad Antonio Morandi, detto il Ter- ribilia, e fu eretta tra il 1562 e il 1563.
Si tratta di un porticato in cotto e arenaria di 139 metri, co- stituito da 30 arcate, e da un cortile quadrato a doppio log- giato, decorato da circa 6000 stemmi araldici, iscrizioni e dipinti, testimonianza del passaggio dei vari rettori, maestri e studenti dell’epoca. Al pianterreno, sul braccio di levante
si apre la pregevole cappella di S. Maria dei Bulgari, con frammenti di affreschi del Cesi (1594), mentre al piano su- periore si accede all’antica aula magna degli Artisti (oggi sala di lettura) e dei Legisti (Sala dello Stabat Mater), teatro dell’anteprima musicale dello Stabat Mater di Gioacchino Rossini, diretto da Donizetti nel 1842. Di assoluto rilievo il Teatro Anatomico, progettato da Antonio Paolucci detto il Levanti (1638-1649), in legno d’abete a forma di anfiteatro, impreziosito dalle sculture lignee degli spellati (Ercole Lel- li,1735), raffiguranti Ippocrate e Galeno. All’interno della Sala Anatomica, danneggiata nel dopoguerra e fedelmen- te restaurata, è presente un tavolo di marmo autoptico dove avevano luogo le autopsie.
Dal 1838 e’ sede della Biblioteca Comunale dell’Archigin- nasio, la piu’ grande della regione, un patrimonio di oltre 800.000 testi tra le piu’ svariate discipline umanistiche e scientifiche, oltre a 35.000 manoscritti originali.
BASILICA DI S. DOMENICO
Basilica di San Domenico
Il complesso domenicano e’ uno dei luoghi di culto storica- mente piu’ ricchi di Bologna.
In origine si trattava di un convento del XIII secolo dedi- cato a S. Niccolo’ delle Vigne, divenuto nel 1219 sede dell’Ordine dei Padri Predicatori fondati dallo spagnolo S. Domenico di Guzman, che qui mori’ nel 1221. In suo onore, dopo 13 anni dalla sua canonizzazione, la chiesa fu completamente ricostruita, ampliata ed infine consacrata da Papa Innocenzo IV nel 1251. La facciata esterna rap- presenta un prototipo di stile gotico-romanico, ravvivata dal rosone centrale e delimitata dalla rinascimentale cappella Ghisilardi del Peruzzi (1530-35). L’interno, di tre navate, e’ decorato nello stile del barocco bolognese ed è dominato dalla cappella di S. Domenico, sarcofago monumentale contenente le spoglie del santo, esaltata dall’arca, sormon- tata da una mirabile cimasa marmorea, scolpita tra il 1469 ed il 1473, da un certo Niccolo’ che per l’ingegno fu ribat- tezzato dell’Arca.
Di rilievo anche la stele del Lombardi, con gli episodi della vita del santo, il sarcofago di Nicola Pisano e le statue di S.Petronio, S.Procolo e dell’angelo reggi-candelabro scolpi- te dal giovane Michelangelo Buonarroti.
L’interno presenta una fusione dei due primitivi nuclei origi- nali per opera del Dotti, (tra il 1727 e il 1732), in un unico complesso luminoso e armonico, annoverando inestimabili opere d’arte fra cui i dipinti del Guercino (S. Tommaso), e
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