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 per il Cardinal Ludovisi, già Gregorio XV. Nel 1642, alla morte di Guido Reni, il Guercino ne eredita il ruolo di caposcuola, fino alla morte sopravvenuta nel 1666 a Bologna, dove viene seppellito nella chiesa di San Salvatore. I suoi dipinti sono oggi custoditi nei maggiori musei del mondo , ma è nella sua terra natale che si trova la maggior concentrazione delle sue opere, con una pi- nacoteca a lui intitolata.
PINACOTECACIVICA“IL GUERCINO”
La Pinacoteca Civica Il Guercino venne costituita nel 1839, per raccogliere le opere d’arte recuperate dopo le requisizioni napo- leoniche, all’interno del Palazzo del Monte di Pietà (1782). La Pinacoteca registra la maggior concentrazione al mondo di opere del Guercino e della sua Bottega, compresi disegni e incisioni. E’ possibile pertanto seguire l’evoluzione stilistica del Maestro: dalla pittura tutta d’impeto, drammatica, chiaroscurale della giovinezza al classicismo della maturità con immagini aristocratiche ed ide- alizzate. Le opere giovanili sono caratterizzate da una grande forza chiaroscurale, da intensi contrasti cromatici e da una pittura che risente del tonalismo di scuola veneziana. La Pinacoteca è articolata su due piani che spaziano anche su percorsi, periodi storici e tematiche diverse tra cui, “Il Cinquecento da pittori emilia- ni” (Marcello Provenziali, Domenico Panetti, Bagnacavallo junior, Denys Calvaert, Ludovico Carracci) e manieristi nordici. La natura morta è proposta nei due filoni del Seicento emiliano: la natura morta rustico-popolare e quella aristocratico-decorativa. In seguito ai danni rilevati dal sisma, il museo, in fase di restauro, è attualmen- te inagibile e inaccessibile ai visitatori.
GALLERIA D’ARTE MODERNA “AROLDO BONZAGNI”
La Galleria d’Arte Moderna, dedicata al pittore centese Aroldo Bonzagni (1887 - 1918), ubicata nel Palazzo del Governatore, è nata dalla volontà della sorella dell’artista che, fin dagli anni Ses- santa donò alla Pinacoteca Civica prestigiose opere del fratello e di altri artisti a lui legati. Il percorso inizia con le prime opere di Bonzagni che testimoniano gli accenti espressionistici della sua
arte, prosegue con le opere di artisti che con lui hanno condiviso il clima culturale degli inizi del Novecento, in particolare il momento euforico del Futurismo, per arrivare alle opere degli artisti delle generazioni successive, anni 1950-60, che testimoniano le avan- guardie più recenti dell’esperienza informale. Balla, Sironi, Sassu, Cassinati, Treccani, Carrà, Guttuso, Fontana sono solo alcuni dei nomi presenti nella collezione di questa prestigiosa Galleria.
MUSEO “SANDRO PARMEGGIANI”
Artista nato a Milano da genitori centesi, trascorse un periodo di tempo a Cento durante la 2° Guerra Mondiale. Il Museo Sando Parmeggiani è insediato nel Palazzo della Delegazione di Renaz- zo e raccoglie numerose sue opere. Pittore figurativo, naturalista e sensibile a suggestioni post-impressioniste che lo accompagnarono per tutta la sua lunga attività sino alla virata verso esperienze ani- coniche, trasse dal soggiorno a Renazzo l’ispirazione per realiz- zare nature morte e paesaggi. L’attività del museo è stata sinora proiettata verso la promozione di rassegne tematiche ad invito di artisti, come “Emozioni belliniane nella pittura contemporanea”, o verso collettive retrospettive delle poetiche artistiche del primo Novecento come “Tecniche, poetiche, suggestioni divisioniste”, “Viaggi senza ritorno. Dipinti di Boldini, De Nittis, Zandomeneghi”, “Vanita Vanitatum. Et omnia Vanitas. Il tema della “vanità” nella pittura e nella scultura italiana contemporanea”, ed infine, W.A Kossuth nella monografica “Nostalgia della bellezza”.
TEATRO GIUSEPPE BORGATTI
Tra il 1856 e il 1861 su progetto del centese A. Giordani nacque la realizzazione del teatro. La facciata è abbellita dalla decora- zione a bande policrome rosse e gialle e da medaglioni e busti in cotto. Si caratterizzò con una certa rilevanza nel mondo della musica lirica con la rappresentazione di grandi opere interpretate da illustri personaggi. Giuseppe Borgatti vi cantò per la prima volta nel 1924 e in questa occasione il teatro venne a lui intitolato. Dal foyer si accede al Museo “Giuseppe Borgatti”, inaugurato nel 1933, dove sono esposti i cimeli e le onoreficenze raccolte dal tenore centese durante la sua brillantissima carriera.
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