Page 144 - bologna borghi
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SASSO MARCONI www.comune.sassomarconi.bo.it
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NUMERI UTILI
Comune
Piazza dei Martiri della Liberazione, 6 .....................................051/843511 Biblioteca Comunale
Piazza dei Martiri della Liberazione,........3 .................................051/840872 Polizia Municipale
Via Porrettana, 527 ..... 051/842807
Cose In Comune di Sasso Marconi Informa-Sasso di Sasso Marconi Sei di Sasso Se...
Gruppo Pubblico Noi Che Amiamo Sasso Marconi
Pro Loco Sasso
Villa Marconi
Sasso Marconi (14.906 abitanti) si estende ai lati della sta- tale Porrettana, nella prima zona collinare dell’Appennino bolognese, alla confluenza della bassa valle del Reno con la valle del Setta sud-orientale. Storicamente chiamata Pra- duro e Sasso,da sempre legata alla sporgente Rupe del Contrafforte Pliocenico, nota nel Medioevo come Sasso di Glosina, il comune fu denominato Sasso Marconi nel 1938 in onore al suo figlio più illustre, il premio Nobel Guglielmo Marconi, scienziato e inventore del telegrafo senza fili. Il suo territorio vanta origini antichissime, ricco di rinvenimenti etruschi custoditi nel vicino Museo di Marzabotto, mentre dell’epoca romana resta l’imponente acquedotto che con- voglia per quasi 19 km le acque del Setta fino a Bologna. Arteria vitale del traffico ferroviario e autostradale sulla via di Firenze e Pistoia, il suo territorio gode di un’invidiabile bellezza naturale e paesaggistica. Sasso Marconi può permettersi di calare un poker d’ assi di titoli ad honorem: Città del Vino, Città del Tartufo, Città dei Paesi Dipinti, tutti in fila indiana sull’itinerario enogastronomico della Strada dei Vini e dei Sapori Città Castelli Ciliegi.
VILLA GRIFFONE E MAUSOLEO GUGLIELMO MARCONI
Lungo la statale Porrettana, nelle prime colline di Pontec- chio Marconi, emerge in tutta la sua magnificenza la sei- centesca Villa Griffone, residenza da metà dell’Ottocento della famiglia Marconi, laboratorio casalingo della cele- bre stanza dei bachi, dove Guglielmo Marconi nel 1895 fece il suo primo storico esperimento di telegrafia senza fili. La sobria villa spicca su un bel pianoro panoramico, con qualche esemplare arboreo isolato di grandi dimen- sioni che domina la valle del Reno. Sul pendio sottostante sorge il Mausoleo Guglielmo Marconi, ispirato alle tom- be etrusche e affiancato da due scalee che salgono alla villa, opera dell’architetto Marcello Piacentini. Le spoglie dello scienziato furono trasportate al Mausoleo, monumen- to nazionale, con cerimonia solenne nel 1941. Dopo la
sua morte (Bologna,1874-Roma, 1937) la villa diviene dal 1938 sede della Fondazione Marconi e del Museo Marco- niano, nel quale sono raccolti documenti e scritti dell’illustre scienziato e inventore, Nobel per la fisica nel 1909, con l’allestimento di un interessante percorso espositivo sull’evo- luzione delle radiocomunicazioni, dai primi apparati scien- tifici ottocenteschi all’avvento della radiotelegrafia e della radiofonia. Il momento culminante della visita è la cosiddet- ta stanza dei bachi (per le colture che qui si allevavano): accolti dalle parole di Marconi, si entra nel laboratorio in cui il giovane aspirante inventore mosse i primi passi “gio- cando” con l’elettricità per poi arrivare, pochi anni dopo, alla grande intuizione della possibilità di comunicare senza fili a grande distanza, superando ostacoli naturali, il primo dei quali fu la collina dei Celestini posta di fronte alla fi- nestra del suo laboratorio. Nel parco si trovano il busto di Gugliemo Marconi dello scultore Arturo Diazzi (1941), la statua in bronzo alta 8 metri, realizzata dallo scultore Anto- nio Berti (1974), la ricostruzione dell’antenna utilizzata nei suoi esperimenti, una parte del panfilo Elettra, la stazione radioamatoriale con nominativo speciale IY4FGM e due pietre miliari attribuite dall’IEEE (Institute of Electrical and Electronic Engineers) a Villa Griffone nel 2011 (riconosci- mento internazionale quale luogo di assoluta rilevanza per la storia della scienza e dell’ingegneria).
BORGO DI COLLE AMENO
Il Borgo di Colle Ameno nacque per volontà dell’illuminista Conte Filippo Ghisilieri nel XVIII secolo. Il suo intento era quello di realizzare una piccola città indipendente, un com- plesso formato da una villa e da un Borgo comprendente botteghe artigiane, negozi, una tipografia, una chiesa pub- blica ed un ospedale. La sua forma originale era di castello murato, aveva cioè all’intorno una cinta che circondava il palazzo e racchiudeva le abitazioni e le botteghe. Il pa- lazzo di Colle ALmaengoo, cSenatronptores(tiPgiioesovenpeleSleattgecoen)to di splendide feste e numerose attività artistiche, era soprat-
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