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MUSEO ECOLOGICO AMBIENTALE
Il Museo Ecologico Ambientale presenta i materiali più significativi provenienti dai villaggi dell’Età del Bronzo di Crocetta e Montirone in zona santagatese e di Via Zeneri- golo (San Giovanni in Persiceto).I materiali esposti permet- tono di approfondire vari aspetti collegati alla vita, alle at- tività, ai contatti di questi antichi insediamenti umani: infatti l’area tra Samoggia e Panaro era una folta comunità densa- mente occupata che aveva raggiunto una certa prosperità, dovuta alla fertilità del territorio e ad una nuova forma di organizzazione sociale ed economica, tipica dell’epoca di queste popolazioni. Le analisi archeoambientali, unitamen- te agli studi archeozoologici condotti nei siti archeologici in oggetto permettono poi di ottenere una più completa ricostruzione del contesto vegetazionale ed animale antico in relazione all’insediamento umano ed al suo evolversi nel corso del tempo, con interessanti approfondimenti e studi specifici sulla dieta alimentare. L’allestimento, infine, è ricco di sportelli e nicchie contenenti copie di oggetti di uso quo- tidiano. testi e disegni che offrono al visitatore l’opportunità di uno studio dettagliato e di una lettura coinvolgente su un’importante area della pianura bolognese nell’Età del Bronzo.
BOSCO DI SANTA LUCIA
Esteso su di una superficie di 30 ettari, il Bosco di Santa Lucia rappresenta un importante riferimento ambientale, pa- esaggistico e di fruizione didattico-ricreativa per il territorio di Sant’Agata Bolognese. È sorto negli anni 1998-1999 con la messa a dimora di circa 25.000 piantine di specie arboree e arbustive. Spiccano in altezza le essenze più pregiate quali Farnia, Frassino, Ciliegio, Noce e Pioppo
bianco, a cui si alternano altre specie che accrescono la varietà del bosco come Acero campestre, Bagolaro, Car- pino bianco, Sorbo domestico, Siliquastro, Tiglio, Olmo e Ontano, in diverse combinazioni, conferendo un valore di- dattico dimostrativo al Bosco e costituendo un interessante “laboratorio” di vario livello e specializzazione per le scuo- le. L’alternarsi di ampie cavedagne in direzione nord-sud ed est-ovest garantisce la percorribilità dell’area e la tutela dagli incendi, creando interruzioni all’eventuale avanzare del fuoco., mentre la presenza di filari di Gelso, Farnia e Pioppo cipressino valorizzano il perimetro dell’area e la viabilità, sottolineandone l’andamento ortogonale tipico dell’antica centuriazione esistente nel territorio di Sant’A- gata Bolognese. Il ristagno dell’acqua che si verifica nei terreni argillosi nel periodo piovoso è dannoso per la vita degli alberi e pertanto essa viene evacuata velocemente mediante il reticolo di fossi e scoline. La carenza dell’acqua durante il periodo di siccità estivo determina una dose di stress anche nelle piante: il suo mantenimento nelle scoline (tramite manufatti che ne impediscono il deflusso), consente l’innalzamento della falda sotterranea, favorendone il rag- giungimento da parte dell’apparato radicale degli alberi, e nel contempo assicurando la vita a una ricca fauna di
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