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 SANT’AGATA BOLOGNESE www.comune.santagatabolognese.bo.it
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 NUMERI UTILI
  Comune
Via II Agosto 1980, 118.. 051/6818911
Bibliotea Comunale
Via Circondaria Est, 23...051/957720
Polizia Municipale Via Buoncompagni, 11/A...051/6818939
Comune Di Sant’agata Bolognese Gruppo Pubblico Se Ami Sant’Agata Bolognese
Gruppo Pubblico Uniti Per Sant’agata Bolognese
Pro Loco Sant’Agatese
      Bosco Santa Lucia
Sant’Agata Bolognese (7.283 abitanti) si estende nella fer- tile pianura nord-occidentale della cintura metropolitana, linea di confine con la provincia modenese. Il comune aderisce all’Unione Terre d’Acqua e confina con i centri di Nonantola, Castelfranco Emilia, Crevalcore e S. Giovanni in Persiceto. Anticamente era nota come Vicus Cuentius, poi Corte in Obbiola, S.Andrea in Argine, e infine dal 1014 come Sant’Agata Bolognese, dal nome della Santa Patro- na, mentre ‘’Bolognese’’ ricorda la sua posizione contesa tra Bologna e Modena. Sulle terre emerse dette terramare, i primi insediamenti risalgono all’Età del Bronzo, mentre nel periodo cristiano venne fondata la città di Otesia, municipio dell’Impero romano. (Costantino 336 d.C. Regio VIII Aemi- lia). Sotto il dominio del Comune di Bologna, in lotta contro Modena, Sant’Agata Bolognese si sviluppo’ nel suo aspetto urbanistico attorno al 1300, periodo in cui nacque la Par- tecipanza Agraria. Sant’Agata Bolognese gode di un tes- suto urbano dinamico e attraente, dove la parte del leone, pardon del Toro, è recitata dagli stabilimenti automobilistici della Lamborghini, santuario nostrano della Motor Valley. Quest’anno il Comune di Sant’Agata Bolognese si appresta a celebrare l’Anniversario dei 100 anni dalla nascita di Nil- la Pizzi, celebre Regina della Canzone Italiana, attraverso una serie di iniziative all’interno del programma CentoNilla.
PORTA OTESIA
All’anno1020 risale l’inizio della costruzione del Castello di Sant’Agata, identificabile con l’attuale centro storico, quan- do sotto il dominio dell’imperatore Federico Barbarossa venne costruita una nuova fortificazione con mura, porte e fossato, concluso nel 1189. Una porta di sopra, che in seguito alla demolizione venne riutilizzata nel 1878 nell’e- dificazione della chiesa dell’Addolorata, e una di sotto, Porta Otesia, l‘unica rimasta in piedi con evidenti tracce restaurate del ponte levatoio e della torretta sulla quale si erge l’originaria bertesca, luogo preposto per il riparo e la perlustrazione. Rivolto all’interno della Porta fa bella mostra
di sé l’orologio pubblico, inaugurato nel 1568; alla base si trova ancora il locale, anticamente adibito a prigione, ca- ratterizzato da grosse e solide muraglie e da piccole fine- stre con grate a doppie sbarre. In merito, la cella esistente è stata recentemente corredata di strumenti e accessori che rievocano quelli dell’epoca.
ORATORIO DELLO SPIRITO SANTO
La chiesa parrocchiale dei SS. Andrea e Agata, ricostru- ita nel 1629 , contiene una tela di Sant’Agata attribuita a Guido Reni, e custodisce soprattutto gli affreschi stac- cati dell’Oratorio dello Spirito Santo, capolavoro dell’arte del Cinquecento. Realizzati intorno al 1520 da artisti di raffinato gusto raffaellesco, tra cui probabilmente Nicolò dell’Abate e il Bagnacavallo, gli affreschi consistono in fi- gure a grandezza naturale rappresentanti il Redentore e gli Apostoli. Unito alla Porta Otesia, l’Oratorio dello Spirito Santo nacque per volontà dell’omonima Arciconfraternita nel 1473.
L’oratorio si divide in due locali: il primo è una specie di vestibolo in cui sono presenti due altari dedicati alla Beata Vergine del Carmine e a Sant’Antonio da Padova, le cui statue sono opere dello scultore bolognese Filippo Scan- dellari. Il secondo vano è l’oratorio vero e proprio, in cui si trovano un pregevole coro ligneo e una pala raffigurante la Discesa dello Spirito Santo nel Cenacolo.
Nel 1905 l’oratorio è stato dichiarato monumento naziona- le, al pari della torre del paese.
TEATRO COMUNALE
Il Teatro Comunale “Bibiena” di Sant’Agata Bolognese è una sala di grande fascino, piccola, elegante e raccolta, con cento posti disponibili nell’elegantissima platea, ed è ubicato all’interno del Palazzo Comunale.
Nato alla fine del secolo XVIII, con il nome del suo ideato- re, non è il teatro originariamente architettato e dipinto da Ferdinando Galli Bibiena (1718), che fu purtroppo distrut-
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