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SAN PIETRO IN CASALE www.comune.san-pietro-in-casale.bo.it
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NUMERI UTILI
Comune
Via G. Matteotti, 154...051/6669511
Biblioteca “M. Luzi”
Via G. Matteotti, 123...051/6669536
Polizia Municipale
Via Piazza L. Calori, 10...051/8904784
Comune di S. Pietro in Casale Pro Loco San Pietro
Cittadini Uniti Per San Pietro In Casale Abitanti di San Pietro in Casale public group
San Pietro in Casale (12.433 abitanti) è un centro della pianura bo- lognese steso tra il Navile e il Reno, situato nella zona in cui il fiume svolta verso sud-est, raggiungibile sull’asse della Via Galliera. Il co- mune aderisce all’Unione Reno-Galliera e fa parte della rete italiana Città Sane – OMS. Il nome del paese deriva semplicemente da quello del suo patrono, San Pietro, e dal casale da cui si sviluppò il comune. Nonostante fosse in mezzo a paludi insalubri, quasi tutto bosco e palude, il suo territorio era già abitato in epoca romana, periodo di avvio all’opera di bonifica che lo rese un borgo rurale storicamente controllato dallo Stato Pontificio fino al XVIII secolo, quando si delineò l’impianto urbanistico attuale e Napoleone elevò il paese a titolo di Comune. Il piccolo ed elegante centro storico di S. Pietro in Casale è il punto di riferimento di una comunità sparsa fra nove frazioni che con- servano tracce secolari di un’area legata alla tradizione agricola e alla natura che si riflettono nelle festose sagre gastronomiche e patronali.
CHIESA DI S. S. PIETRO E PAOLO
Si affaccia in piazza Giovanni XXIII la chiesa riedificata dal 1856 e intitolata ai patroni della città. L’elegante edificio è fiancheggiato da un campanile che conserva le forme romaniche nella parte inferiore ricordandone le origini medievali, mentre la cella a bifore è dovuta a un’elevazione del Cinquecento. Al suo interno si trovano interes- santi dipinti di scuola ferrarese della prima metà del Cinquecento, una tela dedicata ai Santi Pietro e Paolo di scuola guercinesca, una Santa Cecilia attribuita al Gandolfi e un San Vincenzo Ferreri di Erco- le Graziani risalente al XVIII secolo. L’altare maggiore è un’opera in bronzo opera dello scultore Mauro Mazzali, autore di diverse sculture realizzate nel Duemila che inorgogliscono la piazza: il monumento, in pietra e bronzo, con i simboli dei Santi Pietro e Paolo, collocato sul sagrato; il bassorilievo commemorativo del bombardamento aereo del 9 settembre 1944 realizzato ed il portale dell’attiguo Oratorio della Visitazione, un capolavoro che racconta la storia della salvezza, con abilità e grazia, attraverso otto splendide formelle in bronzo.
MUSEO CASA FRABBONI
Aperto al pubblico il 13 dicembre 2003, il museo sorge in pieno centro cittadino, all’interno del Parco culturale urbano ed ospita al suo interno il primo nucleo del Museo della Città di San Pietro in Casale e ampie sale espositive per mostre temporanee. La casa dell’artista Gui- do Frabboni (1926-1994) è parte di un’ex barchessa, in cui ha abitato e lavorato per lungo tempo il pittore, che ha donato al Comune la sua dimora e il suo patrimonio di circa duecento opere, oltre le collezioni
di maioliche ed icone. Le sale destinate alle esposizioni temporanee si trovano al piano terra e al primo piano dell’edificio, mentre al se- condo piano sono collocate le collezioni delle opere di Frabboni e del pittore e scultore casalese Raimondo Rimondi. Tra i numerosi artisti che hanno esposto a Casa Frabboni si segnalano Nicola Zamboni, Sara Bolzani, Sergio Zanni, Mauro Mazzali, Franco Mauro Franchi e Donatella Schilirò.
CASONE DEL PARTIGIANO
Situato nel territorio comunale nella frazione di Rubizzano, oggi cir- condato da un fossato, si staglia di fianco agli argini un edificio rive- stito di canne che ricorda l’antico casone del guardiano della valle, crollato in seguito ai cedimenti dovuti alle bonifiche. La sua costruzio- ne è databile al Settecento, nel mezzo di una vasta palude, a margine delle risaie. A settantaquattro anni dalla fine della 2a guerra mondiale, il Casone del Partigiano di Rubizzano rimane un simbolo della Memo- ria partigiana nella pianura bolognese. Qui, nello stesso luogo dove si rifugiarono i partigiani durante la rivolta contro i tedeschi e i fascisti, la Festa della Liberazione, che si tiene il 24 e 25 aprile, assume un significato ancora più profondo, con l’iniziativa Suoni Resistenti, una piccola rassegna di gruppi musicali in concerto, spettacoli e cultura a cura dell’Associazione Primo Moroni, che riscalda la vigilia di Li- berazione.
Per lungo tempo raggiungibile solo in barca, il casone servì nell’ultima guerra come base della 2a Brigata Partigiana Paolo, che organizzò l’insurrezione del 22 Aprile 1945.
Grazie al nuovo allestimento museale, all’interno del casone si potrà ascoltare, attraverso tracce di audio diffusione, un’inedita narrazione che permetterà al visitatore di immergersi nell’atmosfera del periodo della Resistenza: si immagini un incontro nei giorni della liberazione in cui si ripercorrono i momenti salienti della Resistenza in pianura e le vi- cende accadute nella zona, ovvero la battaglia, l’operazione Herring e la decisione di respingere i tedeschi per evitare il bombardamento. Infine, all’interno del nuovo padiglione, è possibile visitare il nuovo percorso allestitivo che si articola in pannelli espositivi permanenti in cui vengono raccontati i principali aspetti della lotta di liberazione nella battaglia del casone nell’aprile 1945, i tipi di azioni di contrasto messi in campo dai partigiani, l’operazione Herring e un focus sul par- tigiano Alfonsino Saccenti. Al suo interno conserva inoltre cimeli del periodo bellico e lapidi alla memoria dei Martiri per la Liberazione. Il territorio della provincia di Bologna non fu libero d’un sol colpo la
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