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SAN LAZZARO DI SAVENA www.comune.sanlazzaro.bo.it
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NUMERI UTILI
Comune
Piazza Bracci, 1 ...........051/622811
Mediateca
Via Caselle, 22 .........051/6228060
Polizia Municipale
Via Salvo d’Acquisto, 12... 051/6228122
Comune Di San Lazzaro di Savena Gruppo Pubblico San Lazzaro
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Chiesa di San Lazzaro
San Lazzaro di Savena (32.349 abitanti) è il primo comune nordorientale nella pianura pedemontana che incrocia la Via Emilia ed è saldato all’agglomerato urbano di Bolo- gna, separato solo dal corso del Savena, sulla cui sponda sinistra sorge l’omonimo quartiere. Le origini del nome si rifanno all’antico Lazzaretto che nel Basso Medioevo ospi- tava i lebbrosi a est dell’antica cinta muraria di Bologna (in località Ronco Maruni). Savena invece proviene dall’etru- sco Savena,(vena d’acqua), che lambisce da nord a sud il paese (insieme ai torrenti Zena e Idice). Un Regio Decreto del 1862 ne ha sancito l’attuale denominazione. I primi insediamenti nel territorio risalgono al Paleolitico, all’Età del Rame e all’Età del Bronzo (con i rinvenimenti nelle frazio- ni Croara, Farneto, Castel de’ Britti, Colunga, Pizzocalvo); inoltre, con la vicina Villanova di Castenaso, è stato il primo testimone della civiltà villanoviana. San Lazzaro di Savena custodisce un vero e proprio tesoro alle porte del capoluo- go: la ricchezza degli itinerari storici-culturali e naturalisti- co-ambientali spiazzano qualsiasi visitatore ignaro di tale patrimonio sociale e territoriale, meta battuta di trekking ed escursioni di varia natura. Se Bologna si è classificata in Italia al 1° posto come Smart City 2016, San Lazzaro le fa degnissima compagnia con una futuristica Mediateca, fiore all’occhiello bibliotecario-multimediale. Menzione speciale per l’attenzione particolare dedicata al welfare, sinonimo di benessere per tutta la popolazione di San Lazzaro, meta d’ elite per le soluzioni abitative.
CHIESA DI SAN LAZZARO
La Chiesa di San Lazzaro è la principale parrocchia co- munale. Già nei primi anni del 1200, non distante da Bo- logna, era stato realizzato un ospedale, (con un’adiacente cappella del XIII-XIV secolo) destinato alla cura dei lebbrosi con la dedicazione a San Lazzaro. Al termine del Medio- evo, i focolai della lebbra in quella zona si erano esauriti, mentre andava aggregandosi una piccola comunità rurale attorno ai due edifici. Il 15 aprile 1945, alle ore 13:37
un bombardamento anglo-americano della 2° guerra mon- diale colpì duramente il comune e distrusse integralmente anche l’impianto chiesastico e l’ex lebbrosario (unicamen- te la torre campanaria rimase in piedi, ma fu puntellata). Vennero estratti dalle macerie il tabernacolo, l’effigie della Madonna del Suffragio (attualmente conservata all’ingres- so dell’archivio storico comunale “Carlo Berti Pichat”), una Madonna dei lebbrosi in terracotta e una lapide in arena- ria recante la dicitura: “In questo ospedale si medicano per carità quelli che hanno il male di San Lazzaro”, entrambi ora sistemati all’entrata della casa parrocchiale. Il parroco di San Lazzaro Don Biavati promuove la ricostruzione della chiesa parrocchiale, consacrata il 16 luglio 1949 e il gior- no successivo è eletta arcipretale dall’arcivescovo Nasalli Rocca. Sorge in un’area poco distante dalla precedente ed è anch’essa intitolata al santo protettore dei lebbrosi. Il progetto è redatto dagli ingegneri F. Maglioni e R. Bet- tazzi, che scelgono uno stile che ricorda quello bizantino ravennate. Nel catino dell’abside I. Rossi dipinge “la storia del Lazaro mendico”, mentre il prof. C. Pini esegue i basso- rilievi dell’abside e dell’altare maggiore. In occasione della Decennale eucaristica del 1956 lo scultore C. Vincenzi re- alizzerà le stazioni della Via Crucis in terracotta. Le lumino- se vetrate multicolori, opera di padre C. Ruggeri, saranno invece installate per il Giubileo del 2000.
ABBAZIA DI SANTA CECILIA DELLA CROARA
Sulle colline a sud di San Lazzaro di Savena, all’ombra di maestosi pini domestici, sorge l’Abbazia di Santa Cecilia della Croara. Era parte di un antico convento dal quale dipendevano poderi e oratori dei dintorni, di cui è oggi il superstite chiostro annesso alla chiesa.
L’insieme del nucleo costituito dalla chiesa, il chiostro, l’ex convento, il campanile e ciò che resta del piccolo campo- santo, è stato proclamato Monumento messaggero di una cultura di pace dall’Unesco. Le origini di costruzione della chiesa sono incerte, ma il primo documento ufficiale che ne
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