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 SALA BOLOGNESE www.comune.salabolognese.bo.it
urp@comune.salabolognese.bo.it
    NUMERI UTILI
  Comune
Piazza G. Marconi, 1...051/6822511
Biblioteca comunale
Piazza G. Marconi, 5...051/6822541
Polizia Municipale
Piazza G. Marconi, 1...051/6870087
Gruppo Pubblico di Sala Bolognese
   Ponte di Bagno
Sala Bolognese è un comune sparso di 8.361 abitanti, im- merso nella pianura bolognese, tra i corsi del torrente Sa- moggia ad ovest, poco più a valle della confluenza col Lavino, e del fiume Reno ad est. Dall’anno 2012 aderisce alla rete dei comuni Terre d’Acqua e comprende le frazioni di Padulle, sede comunale dal 1878 in seguito ai Moti del macinato, Bagno di Piano, Bonconvento e Osteria Nuova. Il nome Sala pare si riferisca all’attività artigiana dei costrut- tori di sale, assali per veicoli, presenti nell’antico stemma, coi due fori aperti al centro. Sala significa anche “erba palustre”, un tempo utilizzata per impagliare le sedie. Nel territorio di Sala Bolognese, legato alla tradizione agrico- la, operano numerose aziende agricole, fattorie didattiche e agriturismi, ma si rilevano anche eccellenti piccole-medie imprese operanti nel ramo metalmeccanico, della logistica, e dei trasporti in genere.
PIEVE DI SS. MARIA ANNUNZIATA E S. BIAGIO
La pieve dedicata ai due santi è uno degli edifici di stile romanico-lombardo più interessanti di tutta la provincia bo- lognese. La basilica risale al 1096 ed è stata riportata alle forme originarie dai restauri del 1920. L’edificio presenta una bella facciata a capanna, caratterizzata da una bifora con capitello cubico, impreziosito da intagli di derivazio- ne bizantina. Ai lati della porta si trovano due lapidi: la più antica ricorda la costruzione della chiesa avvenuta nel 1096 sui resti di un tempio paleocristiano, e l’altra, moder- na, ricorda il suo restauro realizzato nel 1920. Sul retro, l’abside maggiore, ben conservata, è arricchita in alto da una galleria cieca del XII secolo, che rappresenta l’elemen- to di maggiore interesse architettonico dell’intero edificio, essendo l’unico esempio di galleria cieca presente in un complesso romanico nel territorio di Bologna. Sul lato de- stro della pieve si trova la torre campanaria del 1926, con una cappella dedicata ai caduti della due guerre mondiali. L’interno della chiesa è a pianta basilicale, con tre navate divise da colonne dai severi capitelli di selenite. Da un’am-
pia scala centrale si accede al presbiterio, dove si trova l’altare maggiore. Sulla mensa dell’altare è curiosamente scolpita la testa di una divinità pagana con corna di ariete, forse raffigurazione del dio celtico Kernunnos. Questa ara pagana, diventata altare cristiano con l’esorcismo della cro- ce scalpellata sulla pietra, documenta la fine del periodo pagano e il passaggio al cristianesimo dell’antica popola- zione salese. Da notare inoltre nel parapetto dell’ambone, il sigillo con l’aquila dell’impero degli Svevi. La cripta sotto- stante al presbiterio, in gran parte ripristinata, è certamente la parte più suggestiva della basilica, mentre in prossimità della porta d’ingresso si conserva un’antica vasca battesi- male per immersione, manufatta col prezioso marmo rosso di Verona.
PALAZZO ZAMBECCARI
Nella campagna di Bagno di Piano, vicino alla confluenza col fiume Reno, incorniciato da vaste distese coltivate di grano, emerge il massiccio Palazzo Zambeccari Il Conte. E’ un’incantevole villa-palazzo, a pianta rettangolare con quattro torri angolari, di chiara impronta cinquecentesca; ti- pologia del resto assai diffusa nella campagna bolognese. Una scala a doppia rampa conduce nei meandri interni dove sono tuttora visibili tracce di decorazioni a fresco. Annesso alla villa si trova un elegante oratorio dedicato a Sant’ Antonio. L’edificio, oggi di proprietà dell’Università di Bologna, è osservabile solo dall’esterno.
PALAZZO MINELLI
In aperta pianura, a Bagno di Piano è situato Palazzo Mi- nelli, un complesso di edifici costruiti tra il Quattrocento e il Settecento e collegati tra loro, con la caratteristica torre, il cortile e la cappella. La torre è elevata su tre piani ed è l’edificio più antico, mentre l’ampio cortile presenta due accessi tramite due imponenti portoni in legno di egual fat- tezza; la piccola cappella risale al XVIII secolo come da ci- tazione: “Il 24 novembre 1774 veniva concesso da Mons.
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