Page 122 - bologna borghi
P. 122
PIANORO www.comune.pianoro.bo.it
urp@comune.pianoro.bo.it
NUMERI UTILI
Comune
Piazza dei Martiri, 1.....051/6529111
Biblioteca Comunale
Via Padre Marella, 19...051/774654
Polizia Municipale
Via Risorgimento, 1....... 051/776613
A Pianoro
Comune Pianoro Eventi Culturali Pro Loco Pianoro
I Love Pianoro
Castello di Zena
Pianoro (17.545 abitanti) è il primo comune che si incontra risalendo la Futa, situato alle pendici del primo Appennino a nord-est di Bologna, ed è sede amministrativa dell’Unione Montana delle Valli Savena -Idice. Il suo territorio si estende lungo le vallate poste sul torrente Zena, che tocca il Parco Regionale dei Gessi Bolognesi e i Calanchi dell’Abbades- sa, oltre il torrente Savena, sovrastato dalla Riserva del Con- trafforte Pliocenico. Il toponimo di Pianoro trae origine dal re etrusco Ocno Bianoro, figlio di Tiberio I, re di Felsina. Il centro di Pianoro fu duramente colpito dagli eventi bellici, con circa il novanta per cento degli edifici storici e delle abitazioni rase al suolo. Nel Dopoguerra iniziò una grande opera di ricostruzione che ha originato due distinti borghi: Pianoro Vecchio e Pianoro Nuovo. Il comune di Pianoro, di strategica importanza a ridosso della Linea Gotica, è stato insignito della Medaglia d’Oro al Merito Civile, per la fiera resistenza opposta dalle sue genti, coraggiosamente attive nella lotta partigiana. Il comune aderisce all’Associazione Naturale Città del Vino che comprende ben una quindici- na di frazioni: Carteria, Guzzano, Livergnano, Montecalvo, Monte delle Formiche, Montelungo, Musiano, Pian di Ma- cina, Rastignano, Riosto, San Salvatore di Casola (con la località di Botteghino di Zocca), Sesto, Zena e Zula. Nel 2009 un’indagine condotta dal settimanale Panorama ha visto Pianoro piazzarsi al 14o posto fra i 100 Borghi più fe- lici d’Italia (primo fra i comuni della provincia di Bologna!).
CHIESA DI S. GIACOMO MAGGIORE
Dove oggi sorge la chiesa di S. Giacomo, un tempo vi era un ospedale, l’antico Hospitale Sancti Jachobi de Planorio, che ospitava i pellegrini di passaggio, (di cui si ha noti- zia sin dal XII secolo), divenuta chiesa parrocchiale dopo il 1460. La chiesa di S. Giacomo Maggiore a Pianoro Vecchio, quasi al termine dell’abitato, venne costruita nel 1420. Preceduta da un breve sagrato in porfido, presenta una facciata a capanna con finestra rettangolare al centro e paraste laterali. Alla base si apre un portico tripartito, con arco al centro e architravi ai lati, mentre sul lato sinistro si erge la torre campanaria. I diversi rifacimenti, successivi alla ricostruzione postbellica, hanno creato evidenti incon-
gruenze stilistiche sia all’interno che all’esterno dell’edifi- cio. La pianta ad aula, con due altari laterali per lato, è conclusa da abside semicircolare. Un soffitto piano copre la navata centrale, mentre il presbiterio è coperto da una cupola semisferica.
TORRE LUPARI
La Torre dei Lupari, antico e notevole fortilizio, si trova fra Pianoro Vecchio e Pianoro Nuovo. Fonti storiche riferiscono l’esistenza della costruzione fin dal secolo XII, mentre gli edifici adiacenti sono invece di poco posteriori. Il comples- so risulta essere un buon esempio di opera in stile romani- co alla cui costruzione presero parte i Maestri Comacini. La bertesca sulla porta d’ accesso potrebbe essere stato un elemento funzionale alla difesa in un edificio abitativo o adibito all’alloggio periodico di signori locali. Fu pro- babilmente la famiglia Lupari, oggi estinta, a costruire il fabbricato quattrocentesco dotato di portico e loggiato superiore. Di questa addizione, la parte che presenta il log- giato, collegata direttamente alla torre è caratterizzata da colonne piuttosto tozze con capitelli a foglie uncinate, (ini- zio XV secolo) mentre l’ala del portico, sorretto da colonne ottagonali e capitelli più elaborati, è probabilmente della fine dello stesso periodo. All’interno della torre si sviluppa una scala a chiocciola alla quale si accede attraverso una più piccola torre cilindrica, che ha molti punti in comune con quella della Rocca di Brisighella. Dopo aver subito significativi danni in seguito agli eventi bellici, alcune parti furono ricostruite. E’ andato invece completamente perduto l’oratorio della prima metà del XIX secolo.
BORGO DI LIVERGNANO
Livergnano ricorda nel nome il fondo rustico che i Romani vi impiantarono nel processo di colonizzazione capillare della valle del Savena. Questo borgo ha la particolarità di possedere una serie di case incastonate profondamente nella roccia e delle quali, in pratica, sporge unicamente la facciata.
Crocevia fondamentale nel passaggio fra basso ed alto Appennino, fu teatro di violenti scontri durante la Seconda
120 Bologna Sagre e Borghi