Page 11 - bologna borghi
P. 11

Arte e CulturaBologna, una provincia e cento musei. Sarebbe sufficiente questo dato per testimoniare la ricchezza culturale presente nel countryside bolognese, un concentrato di arte, arche- ologia e storia che hanno caratterizzato l’identità dei borghi e che ha dato vita alle generazioni succedute fino ai giorni nostri.
Orienteremo la direzione dello sguardo verso quei personaggi storici che hanno caratterizzato gli ultimi due secoli, personaggi dotati di innato dono del genio e senso della visionarieta’, che hanno lasciato in eredità all’umanità, il loro ingegno e veri e propri musei a cielo aperto, connotando i luoghi vissuti col proprio no- minativo.
A Pontecchio, nella seicentesca Villa Griffone, residenza di famiglia, mosse i primi passi verso la scoperta del telegrafo senza fili, il celebre Guglielmo Marconi (1874-1937), premio Nobel per la Fisica, oggi sede del Museo a lui dedicato, inventore dei moderni sistemi di telecomunicazione, salito agli onori del mondo dopo aver lanciato nel 1909 il radio-soccorso in mare e permesso il salvataggio di 1700 persone sul tran- satlantico americano Republic. In campo architettonico, invece, lascia il suo segno a Riola il finlandese Alvar Aalto, urbanista e designer contemporaneo che ripropose il profilo e le linee delle montagne circostanti sulla progettazione della Chiesa di S. Maria Assunta (1966), edificata in pietra di Montovolo, con all’interno assi a forma di scafo rovesciato, iconografia naturale della valle del Reno. Immersa nel verde Appennino tra Riola e Grizzana,in localita’ Savignano, svetta un castello dai connotati fiabeschi, la Rocchetta Mattei, con cupole e torri di stile arabo, moresco e gotico.
Il Conte Cesare Mattei (1809-1896), medico autodidatta che elaboro’ una scienza affine all’omeopatia detta elettromeopatia, raggiunse rapidamente fama e successo ed ospito’ i pazienti di mezza Europa nella sua nobile dimora, eretta tra il 1850 e il 1871. Celebre la citazione di Dostoevskj ne I fratelli Karamazov dopo esser stato visitato e guarito dai reumatismi dal Conte in persona.
Dulcis in fundo, l’artista e pittore bolognese del Novecento, Giorgio Morandi (1890-1964) considerato uno dei maggiori incisori del secolo, che ha fatto del connubio tra natura e arte il suo tratto distintivo. Solitario e fuori dagli schemi, dipinse per tutta la vita paesaggi e nature morte, alternando gli studi all’Accademia di Belle Arti ai soggiorni estivi a Grizzana, di fronte ai tre Fienili del Campiaro, spesso tema delle sue opere. Numerosi i riconoscimenti, le esposizioni e le mostre internazionali, col premio Rubens del 1962. Negli ultimi anni di vita si ritiro’ definitivamente a Grizzana, prima di ammalarsi e spegnersi a Bologna nella vecchia ca- mera di via Fondazza. Nel 1985 il comune di Grizzana aggiunge il toponimo del pittore, mentre nel 1992 è sorta la Fondazione del Museo a lui dedicato.
 9





























































































   9   10   11   12   13