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  Palazzo Comunale
Monte Carmelo, luogo di ritiro e di meditazione, nonché belvedere dei carmelitani. All’interno degli spazi comunali, tra arredi sei-settecenteschi si segnala nella Sala Consilia- rela grande tela di G.B. Gennari (1608) raffigurante, in alto, i santi patroni della Comunità e, in basso, l’imperatore Federico Barbarossa intento a dettare i privilegi accordati al Comune di Medicina nel 1155, quando ne stabilì i con- finisu pergamena.
PALAZZO DELLA COMUNITA’
Residenza dell’Amministrazione Comunale di Medicina dal sec.XVI fino ai primi anni dell’Ottocento e sede della Parte- cipanza di Medicina (estintasi nel 1892). Passato a privati, soltanto negli anni Settanta il palazzo è stato riacquisito dal Comune. Anticamente vi erano accentrati tutti i princi- pali servizi comunitari: uffici, archivio, scuola pubblica e teatro. Dalla ringhiera in ferro battuto, preceduti dal suono dei Trombetti, venivano fatti gli annunci solenni o appari- vano personaggi illustri in visita (l’ultimo, Papa Pio IX , nel 1857 si affacciò per salutare i medicinesi in adorazione). Oggi ospita la biblioteca comunale, il museo civico e la Pinacoteca comunale “Aldo Borgonzoni”, artista e pittore medicinese, protagonista del secondo dopoguerra italiano, unanimemente riconosciuto come elemento di spicco dell’e- spressionismo europeo. Ha legato le sue opere pittoriche a cicli tematici come la Resistenza e il Concilio Vaticano II, esponendo i suoi quadri nelle gallerie più prestigiose di mezza Europa (Zurigo, Londra, Praga, Zagabria). Atten- to alle vicende politiche edimpegnato nel sociale, rimase celebre la sua opera Le Mondine, con la quale vinse il 1° premio della rassegna di Suzzara nel 1949.
CHIESA DI SAN MAMANTE
La chiesa arcipretale di San Mamante sorge nel cuore del centro storico su progetto di Giuseppe Antonio Ambrosi. Il pregevole edificio con pianta a croce latina, presenta una navata unica coperta da volta a botte, tre cappelle per lato e due più ampie sui bracci del transetto.L’antica chiesa plebana, intitolata a Santa Maria e posta fuori del castello di Medicina, nel 1406 venne riedificata all’interno
della cinta muraria, assumendo forse in quell’occasione la nuova intitolazione a San Mamante Martire. Quell’edificio veniva descritto con aula rettangolare, soffitto a capriate e tavolato dipinto, presbiterio quadrato, diversi altari latera- li e, presso l’ingresso sul lato sinistro, il fonte battesimale. All’interno, sulla facciata a capanna con oculo, figurava un nartece (atrio, vesibolo) a tre archi e varie finestre rotonde si aprivano sulle pareti laterali. All’esterno, addossato al presbiterio, si eleva il maestoso campanile (alto 55 m) a spioventi con cella superiore aperta da bifore, realizzato dall’architetto Carlo Francesco Dotti, tra il 1755 e il 1777. Il concerto di quattro campane che il campanile sostiene è uno dei rari doppisettecenteschi rimasti in funzione.
COMPLESSO DI S. MARIA DEL CARMINE
La costruzione del complesso religioso fu avviata nel 1696 su disegno dell’architetto Giuseppe Antonio Torri, su com- missione dai Padri Carmelitani del convento attiguo, e la chiesa fu solennemente benedetta nel 1724. La facciata, completata nella seconda metà del ‘700, è caratterizza- ta da un unico ordine gigante e conferisce una notevole elevazione alla struttura. La pianta è a croce latina, con un ampio tiburio a forma di ottagono. L’interno rispecchia solo parzialmente il progetto del Torri, in quanto fu realizzato seguendo le varianti di Alfonso Torreggiani. Le decorazioni interne sono opera di A. Callegari, F.Scandellari ed Angelo Piò. Inoltre, l’interno è impreziosito da dipinti settecenteschi di pittori della scuola bolognese. Sull’altare compare una tela di N.Bertuzzi, raffigurante il Beato Franco in contem- plazione del Crocifisso. Nelle prime due cappelle, a destra e a sinistra, sono collocate due pale di E. Grazianti, dedi- cate a S. Simone Stoch e a S. Pietro Thoma, due figure di spicco del carmelo(dall’ebraico Karmel, cioè giardino, frutteto) occidentale. L’imponente ancona reca l’immagine della Madonna del Carmine, la cui testa è opera di A. Querci all’inizio del Seicento. Infine, risultano splendidealla vista le tre tempere prospettiche realizzate da Ferdinando da Bologna nel 1754. Adibita al culto fino agli anni Venti, è attualmente sconsacrata e sede di eventi culturali. Allineata lungo il portico di Via Cavallotti, si inserisce silenziosamen- te la piccola chiesa di Santa Maria della Salute, realizzata dal 1728 su disegno del Bibiena, in luogo dell’antico ora- torio di S. Antonio Abate e dell’Ospedale dei Pellegrini.
CHIESA DELL’ASSUNTA
La chiesa nacque su progetto del Tor- reggiani (1748) per conto dell’antica ed estesa Confraterni- ta dell’Assunta, al posto dell’antica e modesta chiesa po- sta di fianco al con- vento dei Carmeli- tanied oggi aperta come passaggio urbano, il cosiddet- to Voltone. L’edificio è a pianta centrale, coronato da un ar- monico tiburio otta- gonale con lanterna alla sommità, con a
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