Page 76 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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  opere del padre che ha vissuto e riportato visivamente le tragedie delle due guerre mondiali; in particolare Il diario di Gunsen, ritratti a disegno densi di pathos redatti con sintetico realismo fotografico, che narrano l’orrore prodotto dai lager nazisti negli uomini. Nel cortile del museo i nomi di alcuni campi di concentramento nazisti sono incisi su sedici stele polidirezionate, alte sei metri, in forma di lapidi funerarie. Nel 1984 il comune di Carpi ha ottenuto dallo Stato la concessione dell’area dell’ex campo di Fossoli. In attesa dell’attuazione di un progetto di recupero del sito, è possibile visitare quanto rimane delle baracche, utilizzate fino agli anni Sessanta, occupate prima dalla comunità di Nomadelfia e poi dai profughi giuliani e dalmati.
MUSEO DELLA CITTA’
Il Museo della Città espone, razionalizzandolo nel filo cronologico della storia di Carpi, il patrimonio artistico e artigianale del vecchio Museo civico fondato nel 1898. Quell’istituto, in pieno clima positivista, aveva raccolto nelle sue collezioni, oltre a opere d’arte, tutto ciò che esprimesse l’attività e l’ingegno dell’uomo nei secoli della vita di Carpi. Dalle produzioni ceramiche alle terrecotte, dalle scagliole ai cimeli risorgimentali, passando per volumi a stampa e documenti, ma anche frammenti architettonici e decorativi della città, si arriva a macchinari, attrezzi e documentazio-
ne multimediale della attività agricola, quindi della produ- zione del truciolo fino alla più recente attività imprenditoria- le del tessile abbigliamento. Una parte rilevante dei quasi venti mila pezzi presenti è costituita dalle donazioni di col- lezioni private, tra le quali meritano di essere citate per la loro importanza e specificità quelle di Pietro Foresti, Lando Degoli e Carlo Contini. Dal punto di vista cronologico, il Museo raccoglie reperti dall’antichità (dall’età del Bronzo) fino al Novecento.
PALAZZO DEI PIO
Il Palazzo dei Pio è composto da differenti edifici data- bili fra l’età medievale e il XVIII secolo. Sorto come vero e proprio castello fortificato, venne modificato e ampliato nel corso dei secoli con la costruzione di rocche, torri e torrioni unificati solo all’inizio del ‘500, con la definitiva trasformazione in dimora principesca ad opera di Alberto III Pio. L’edificio più antico è la Torre del Passerino (1320), quattrocenteschi il Torrione degli Spagnoli e l’Uccelliera. La Rocca Vecchia (1460) che si affaccia su Piazzale Re Astolfo, e la Rocca Nuova (1375) a nord furono legate al
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