Page 60 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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PALAZZO COMUNALE
Non si tratta in realtà di un unico palazzo, ma del risultato della ristrutturazione sei-settecentesca di numerose costru- zioni sorte a partire dal 1046, tutte con la medesima fun- zione di edifici amministrativi e di rappresentanza. L’antica Torre civica (oggi Torre Mozza) crollò nel 1671 in seguito a un terremoto. Interessante nell’ala nord è la Sala delle Bifore, ambiente in cui è tornata alla luce parte della prece- dente facciata medievale, arretrata di alcuni metri rispetto alla precedente.
PALAZZO DEI MUSEI
Il Palazzo dei musei, situato in piazza Sant’Agostino, posto a ridosso dell’omonima porta (abbattuta nel XIX secolo), è un esempio di urbanistica del Settecento. Qui Francesco III d’Este fece costruire due grandi edifici con finalità sociali: nel lato settentrionale l’ospedale (sede di uno degli ospeda- li modenesi sostituito oggi da un moderno ospedale nella frazione di Baggiovara) e di fronte l’albergo dei poveri, inaugurato nel 1771, che un secolo più tardi fu trasformato dal comune di Modena nell’odierno Palazzo dei musei. La piazza era completata dal grande monumento equestre di Francesco III realizzato dall’abate carrarese Giovanni Antonio Cybei inaugurato nel 1774 e poi atterrato nei moti rivoluzionari del 1797.
Il palazzo ospita i più importanti musei della città. Vi si trovano il Museo civico d’arte, il Museo lapidario esten- se, il Museo Lapidario Romano, la Gipsoteca Graziosi e il Museo archeologico etnologico e la Galleria Estense, la Biblioteca estense e la Galleria Estense.
PALAZZO DI SANTA MARGHERITA
Il Palazzo di Santa Margherita si trova in corso Canalgran- de, in pieno centro storico, nel sito ove trovava posto antica- mente una chiesa dedicata a Santa Margherita. Utilizzato nel XII secolo come convento, è divenuto poi caserma; suc- cessivamente, dal 1874 è stato sede del Patronato dei Figli del Popolo. Ora ospita la Galleria Civica, la Biblioteca Delfini, il Museo della Figurina e l’Istituto Musicale Orazio Vecchi.
PALAZZO DUCALE
Il Palazzo Ducale di Modena è stato sede della Corte Esten- se tra Seicento ed Ottocento. Dall’Unità d’Italia, il Palazzo ospita la prestigiosa Accademia militare di Modena. La sua costruzione fu iniziata da Francesco I d’Este nel 1634
e fu finita da Francesco V. Il Palazzo sorse su un preceden- te “Forte Estense” e la sua architettura fu creata anche da interventi di Bernini e Borromini. La maestosa facciata del Palazzo, alleggerita dal gioco cromatico dei marmi, è stata
recentemente restaurata. Nel Salone centrale è degno di nota il soffitto, affrescato nel Settecento da Marco Antonio Franceschini con l’incoronazione di Bradamante, capostipi- te degli Este, già celebrata da Ariosto nell’Orlando furioso. Suggestiva testimonianza dello sfarzo della piccola corte modenese nel Settecento è il Salottino d’oro, il gabinetto di lavoro del duca Francesco III, che nel 1756 lo fece rivestire e decorare con pannelli rivestiti di oro zecchino.
PIAZZA GRANDE
Piazza Grande è la piazza principale di Modena, situata in pieno centro storico della città.
La piazza si trova sul lato sud del Duomo, che con la torre campanaria Ghirlandina forma un insieme monumentale dichiarato patrimonio dell’umanità.
PREDA RINGADORA
Nell’angolo nord-orientale di Piazza Grande, vicinissimo al Palazzo Comunale, si trova la Preda Ringadora (che in dialetto modenese significa “Pietra dell’arringa”), un grosso masso marmoreo di forma rettangolare lungo oltre 3 metri che probabilmente, in origine, apparteneva ad un edificio romano. Durante il medioevo la Preda veniva utilizzata come palco degli oratori, ma anche come luogo in cui eseguire sentenze di morte ed esporre cadaveri nonché ad essere usata come pietra del disonore: ogni debitore insolvente nel giorno del mercato dopo aver fatto il giro della piazza con la testa rasata e uno speciale copricapo, preceduto dal suono di una tromba doveva dichiararsi tale poi era costretto a “dare a culo nudo suso la preda renga- dora, la quale sia ben unta de trementina, tre volte dicendo tre volte cedo bonis, cedo bonis, cedo bonis”, cioè promet- tendo di saldare il debito coi suoi beni e questo doveva accadere per tre sabati consecutivi a richiesta del creditore che poteva così ben valutare la possibilità di riavere i propri soldi rifacendosi sui beni del debitore.
TEATRO COMUNALE
Inaugurato nel 1841 ha conservato intatta tutta la sua bel- lezza, l’eccellenza acustica, il pregio e l’eleganza del ma- nufatto, ne fanno uno dei più preziosi teatri italiani. Teatro di tradizione, intitolato alla memoria di Luciano Pavarotti, offre annualmente uno dei cartelloni più ricchi della regione con le stagioni di lirica, di balletto e di concerti. Visite gui- date su prenotazione.
TEATRO STORCHI
Il teatro prende il nome da Gaetano Storchi, un ricco com- merciante modenese che ne finanziò la costruzione. La sin- golare originale struttura dell’edificio presenta una doppia facciata: a settentrione si trova la facciata principale, che guarda su piazza Garibaldi, mentre quella da lato ovest si affaccia su viale Martiri della Libertà, un tempo il passeg- gio delle mura, ed è opera dell’architetto Maestri.
TORRE DELLA GHIRLANDINA
La Ghirlandina è un campanile del Duomo di Modena. Alta 86,12 metri, ben visibile al viaggiatore che arrivi in città da qualunque punto cardinale, la torre è il vero simbolo di Modena. L’originale Torre di San Geminiano, di pianta
58 Modena Sagre e Borghi