Page 58 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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CHIESA DI SAN FRANCESCO
Di sobrio stile gotico all’esterno, la chiesa ospita uno dei capolavori del Begarelli, la “Deposizione del Cristo dalla Croce”: un gruppo di tredici statue “fotografate” in un mo- mento intensamente drammatico.
CHIESA DI SAN GIORGIO
È conosciuta anche come “Santuario della Beata Vergine Ausiliatrice del Popolo modenese”, secondo il nome che le era attribuito fino ad un secolo fa. La chiesa è degna di nota per la sua pianta a croce greca (cioè composta di quattro bracci della stessa dimensione). Fu realizzata a partire dal 1647 da un progetto di Gaspare Vigarani e Cristoforo Malagola detto il Galaverna.
di Thiene, fondatore dell’ordine dei Teatini a cui la chiesa era stata affidata (la cupola, affrescata dallo stesso Caula e Tommaso Costa, è stata distrutta durante la guerra in un bombardamento).
CROCE DI SAN GEMINIANO
La Croce di san Geminiano, o “degli asini”, fu edificata nel 1267 in una via del vescovado di Modena, adiacente a un pozzo dove si abbeveravano gli asini, da cui il nome. La croce rientrava probabilmente nella tradizione dei capitelli votivi, cioè croci, sacelli e colonne votive che venivano so- vente costruiti agli angoli delle vie o altre zone simili, anche annessi alle fontane.
DUOMO
La cattedrale metropolitana di Santa Maria Assunta in Cie- lo e San Geminiano è il principale luogo di culto della città di Modena. Capolavoro dello stile romanico, la catte- drale è stata edificata dall’architetto Lanfranco nel sito del sepolcro di san Geminiano, patrono di Modena, dove in precedenza, a partire dal V secolo, erano state già erette due chiese. Nella cripta del duomo si trovano le reliquie del santo, conservate in una semplice urna del IV secolo ricoperta da una lastra di pietra e sorretta da colonne di spoglio. Il sarcofago, custodito entro una teca di cristallo, viene aperto ogni anno in occasione della festa del santo stesso (31 gennaio) e le spoglie del santo, rivestite degli abiti vescovili con accanto il pastorale, vengono esposte alla devozione dei fedeli.
A fianco della cattedrale sorge la torre campanaria detta la Ghirlandina.
Nell’aprile del 1934 papa Pio XI l’ha elevata alla dignità di basilica minore.
Il Duomo di Modena, con la Torre Civica e la Piazza Gran- de della città, è stato inserito dal 1997 nella lista dei siti italiani patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
FORO BOARIO
Il Foro Boario, di notevole interesse architettonico e urba- nistico, è costituito da un lunghissimo edificio (circa 250 metri) perfettamente bifronte, con quattro facciate, uguali a due a due. Fu costruito nella prima metà dell’Ottocento per volontà di Francesco IV d’Austria d’Este. A tutt’oggi sul lato che costeggia il versante sinistro di viale Berengario è presente una lapide voluta dal duca stesso, che riporta la data di edificazione (1831) e la dedica agli agricoltori (“Honori et comodo fidelium agricolarum”) impegnati nella costruzione del complesso.
GALLERIA ESTENSE
La Galleria estense è forse il maggiore tesoro portato dai duchi d’Este a Modena: tanto che alla grande collezione fece ricorso il duca Francesco III, che nel 1746 sanò il dissestato bilancio del ducato vendendo al re di Polonia i cento quadri stimati più importanti. Malgrado la perdita di queste opere (oggi per lo più a Dresda) essa rimane una delle più importanti collezioni pubbliche italiane, ospitando opere di Tintoretto, Paolo Veronese, Guido Reni, Jacopo Bassano, Correggio, Cosmè Tura, Tommaso da Modena, Lorenzo di Credi, Jacopo Palma il giovane, Dosso Dossi, il Guercino, i fratelli Carracci, i primitivi emiliani e il celebre
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
Unica chiesa antica modenese completamente isolata (os- sia senza edifici sorti addosso ai suoi muri), fu costruita nel Cinquecento, ma rivela nei decori e nella struttura (la cupo- la, ellittica e non circolare) le profonde modifiche subite nel Settecento. Notevole l’organo costruito dall’organaro Ago- stino Traeri. Contiene tuttora il capolavoro dello scultore cin- quecentesco modenese Guido Mazzoni, la “Deposizione dalla croce” (1476).
CHIESA DI SAN PIETRO
La tradizione vuole che la Chiesa sorga nel sito di un an- tichissimo tempio a Giove Capitolino. La chiesa attuale è stata però edificata a partire dal 1476 e consacrata nel 1518. All’interno di rilievo un organo cinquecentesco, con intagli in legno dorato e portelli molto ben dipinti soprattutto il cosiddetto “Apogeo Begarelliano”, un gruppo raffigurante l’assunzione della Madonna tra i santi Pietro, Paolo, Bene- detto e Geminiano. Il notevole campanile a vela fu eretto nel 1629.
CHIESA DI SANT’AGOSTINO
Di fianco al palazzo dei Musei si affaccia sul piazzale Sant’Agostino questa chiesa (chiamata anche “Pantheon Atestinum”, in quanto adornata con statue e busti di santi e beati della casa d’Este, o in qualche modo imparentati con essa), che, eretta nel Trecento (nel sito di una precedente “chiesa degli agostiniani” fondata nel 1245) e recante an- cora sul fianco sinistro numerose tracce di quell’epoca, ha però attualmente una spiccata fisionomia seicentesca.
CHIESA DI SANTA MARIA DELLA POMPOSA
È una delle chiese più antiche della città (se ne ha notizia dal 1153). Nella facciata è possibile distinguere la traccia di un’antica porta romanica poi chiusa, di cui rimangono i semplicissimi capitelli in cotto e parte dell’arco a tutto se- sto. L’importanza della chiesa è dovuta al fatto di essere stata la sede parrocchiale e la dimora di Ludovico Antonio Muratori, il grande storico modenese, che ne fu “prevosto” (parroco) dal 1716 al 1750.
CHIESA DI SAN VINCENZO
Eretta nel 1617 su una chiesa precedente di cui si hanno notizie già dal Duecento, è impreziosita dagli affreschi di Sigismondo Caula (con architetture dipinte di Sebastiano Sansone), raffiguranti le vite dei santi Vincenzo e Gaetano
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