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Il Nocino modenese è un liquore digestivo con caratteristiche di
Portico fu costruito nel 1575 per collegare il centro della durata dell’infusione che serve per fare prendere corposità e sapore
rie tipologie di zoccolo e di sezione del tronco, la maggior brillantezza, moderata densità e dolcezza, giusta dose alcolica,
cailttlàiqucoren,ièl cdoin6v0e-1nt8o0frgaionrcnei,sacgaintaondoeloi Mdiintaonrtoi Oinstsaenrtov.anti e la chiesa di San Nicolò. Mantiene una struttura di regolari ar-
dell’infuso e dopo il filtraggio il nocino è imbottigliato e chiuso er- CmAetiScaTmEeLnVteE. CCHIO
pparertvealoenttzaagdoenlagleus,toaeltreprosfoumno deisanogcoen.eG,liaeltvrentcuialilni daroicmhiea.gLgai-
IL FILTRAGGIO
unti devono essere dosati in modo da rendere il bouquet del liquore parte settentrionale del portico, le ultime sette arcate, realiz-
cate a tutto sesto su pilastri, con volte a crociera, e si allac- La terza fase è quella del filtraggio: è bene operare con una certa cia al portico quattrocentesco della facciata della chiesa. attenzione perché da questa operazione dipende la limpidezza
armonioso e profumato di noce.
zata in piena età rinascimentale, presenta alcune differenze
stilistiche: una semplificazione della costruzione con la tota-
STORIA
le assenza di ornamenti di stile gotico.
Il Nocino, risalirebbe addirittura all’epoca celtica. Ha assunto sem-
Costruito da Giberto Pio intorno al 1443-44, l’imponente
pre più importanza nel periodo di Matilde di Canossa, nella casata degli Este, e nelle antiche dinastie familiari. Col passare del tempo
L’INVECCHIAMENTO
TEATRO COMUNALE
C’è poi la fase di conservazione e invecchiamento: con l’invecchiamento l’alcol ha la possibilità di miscelarsi con gli aromi specifici delle varie sostanze in infusione creando così uno straordi- nario “bouquet” nell’armonia delle tre qualità organolettiche: colore, profumo, sapore. Il prodotto può essere conservato in contenitori di vetro (preferenzialmente scuro) o affinato in botticelle di legno. I legni a cui viene data la preferenza sono il rovere ed il castagno, a condizione che la botticella sia stata prima adeguatamente trattata. La conservazione del Nocino deve essere effettuata in un luogo fresco e per un tempo minimo di 12 mesi se si desidera apprez- zarne a pieno tutte le sue caratteristiche organolettiche.
INFO www.ordinedelnocinomodenese.it www.nocinodimodena.it
NOCINO
Dulcis in fundo, nei secoli fede al palato
Un particolare curioso: l’artista ha donato ai personaggi
femminili le fattezze delle bellezze locali dell’alta società
carpigiana sua contemporanea, suscitando con ciò (viste le
nudità) non poco scandalo.
Gli erboristi definiscono questo momento col termine di “tempo bal-
samico”. Questo periodo è il momento ideale per l’infusione, in
TEMPIO DI SAN NICOLO’
quanto il frutto si trova ancora allo stato verde e le cellule sono più Nricechlle dsiuteanfnoinrmi,ediaotltiueaslsi,enlaziaclih,ideisapro(lf’uemdii,fidcioprisnacciproi aattirvciheitedti- tvoitnaimcainme enitetespsuiùti psiùgntuirfigcidaitidviolindfae.lla città con la pieve della
Sagra) fu costruito tra 1493 e 1520 per volere di Alberto III
Pimebruozczcai.tuLraldaergcaocraozniolanpeosinsitbeirlintàadaipfiontetirlolascigunillarei.eAclleanodceilasi- bunreiscèe lo’atltcoocl,eznuteccschearoeedriceavelcnatuallae spoisùtarnazfefianraotmaadticehceo, reasz. icoane-
L’INFUSIONE
Pio. L’edificio, in origine a pianta centrale, fu modificato con Seconda fase è quella della infusione: le noci vengono tagliate in
l’aggiunta delle navate attribuite a progetto di Baldassarre spicchi o pestate in un mortaio, collocate in un recipiente di vetro a
nella chiodi garofano ecc. Per riposo e il periodo di infusione si pos- originaria del primo Cinquecento. Di notevole interesse due
sono seguire due “scuole” diverse a scelta del produttore: la prima è tavole di Bernardino Loschi e i paliotti in scagliola. Il lungo di esporre al sole il recipiente e l’altra è di metterlo in penombra. La
tale tradizione si è talmente divulgata fra la gente permettendo, Il Teatro viene inaugurato nel 1861 con moduli architettonici così, alla Provincia di Modena di annoverare con orgoglio fra i di stile neoclassico, secondo l’immagine di teatro-tempio propri prodotti tipici questo liquore che le ditte produttrici hanno, con
cmoanesusteriata, daiiffupsroimoivudneqlul’eO. ttocento. Nasce con l’intento di of- frire alla città un teatro consono ai gusti del tempo, dotato
LA RACCOLTA
delle migliori soluzioni acustiche e visive, senza penalizzare Le fasi della preparazione sono quattro.
la comodità di palchi e platea. Negli stessi anni viene pro- Si inizia con la raccolta in cui riveste molta importanza la scelta
gettata anche la superficie aperta del Giardino Pubblico delle noci verdi destinate all’infusione. E’ tradizione fare preferenza
caolleloncoactioanpeilal’natregaiopvoasnterpioiurtetos-toamchpeioqusepllaezvieocvcheired.eLapreancscaotltoa
avviene sui rami esterni con migliore esposizione. L’avvertimento è a completamento ambientale del Teatro. L’interno fu elegan-
raccogliere le noci con le mani e mai con utensili di metallo. temente decorato da maestranze modenesi e reggiane con E’ consuetudine diffusa quella che vede la notte di San Giovanni motivi di ascendenza barocca. Notevole il sipario realizza- Battista come data canonica per la raccolta delle noci immature
todedstainaGteiuaslleapproedUuzgionleindi enleNl o1c8in6o1. con “Orfeo e le Muse”.
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