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LAMBRUSCO
Il vino più venduto (e bevuto) nel mondo nasce tra la pianura e i colli modenesi
 Si fa presto a dire Lambrusco. Tutto il mondo lo conosce, lo apprezza, e lo degusta.
Ma quella dei lambruschi è una “famiglia” numerosa. Dai vigneti della pianura modenese si producono uve dall’energia dirompente ricche di sali minerali che si es- altano con profumi netti, puliti e nel sapore asciutto. I vi- gneti della zona collinare e subcollinare a sud della via Emilia sono invece posati, riflessivi e producono uve che poi esprimono nei vini note olfattive vinose ed una spuma evanescente con orli violacei.
QUATTRO CAMPIONI DEL GUSTO
Come tutte le cose davvero importanti anche il Lambrusco, il vino rosso frizzante più famoso nel mondo, non poteva sottrarsi alla regola della Denominazione di Origine, del legame con il territorio, per cui ecco che i produttori hanno voluto e ottenuto il riconoscimento di quattro Lambruschi DOP. Nel 1970 hanno avuto il riconoscimento D.O.C. (l’attuale D.O.P.) il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Sa- lamino di Santa Croce, il Lambrusco Grasparossa di Castel- vetro, mentre nel 2009 è arrivato il riconoscimento della
D.O.P. al Lambrusco di Modena. Queste denominazioni di origine sono una ulteriore riprova che conferma il forte le- game che ha il Lambrusco con il territorio modenese, dove i fattori naturali e umani ne hanno determinato l’origine e consolidato la tradizione.
IL MODENA
L’origine storica della menzione “Modena” o “di Modena” è sicuramente nota nella metà del 1800 grazie alla metodo- logia produttiva che consisteva in un uvaggio dei vari lam- bruschi tradizionalmente coltivati in provincia di Modena. Il vino ottenuto veniva denominato “Lambrusco di Modena” in quanto nome della città capoluogo di provincia. I consis- tenti e significativi risultati commerciali, consolidatisi in oltre un secolo di attività, hanno reso il “Lambrusco di Modena” un vino tra i più qualificati dell’enologia nazionale.
IL SORBARA
Noto anche come Lambrusco della viola per il suo caratteristico sentore floreale, secondo il disciplinare di produzione,può essere prodotto con un 60% minimo di uve del vitigno omonimo ed un 40% massimo di Lambrusco Salamino. Le caratteristiche organolettiche maggiormente distintive sono : il colore da rosato a rosso rubino chiaro ed una spuma vivace dai toni rosei, delle note olfattive intense e di buona finezza fra le quali si possono riconoscere la violetta ed i frutti come il ribes, mentre al palato il sapore è fresco e delicato, di corpo non molto pronunciato. Può essere prodotto nelle tipologie rosso o rosato, secco, ab- boccato, amabile e dolce.
IL SALAMINO SANTA CROCE
Il vitigno salamino è senza dubbio il Lambrusco più colti- vato del modenese, in quanto possiede un’ottima vigoria
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