Page 126 - mantova borghi
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GAZZUOLO
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Gazzuolo è un comune di circa 2.400 abitan- ti che sorge sulla sponda destra del fiume Oglio, il cui nome deriva probabilmente dal lon- gobardo “Gahangi”. Distante 20 km da Mantova, Gazzuolo assunse un ruolo importante durante il dominio dei Gonzaga quando venne edificata la rocca, circondata da un fossato, nella quale, ven- nero ospitati illustri personaggi come Matteo Ban- dello, Ludovico Ariosto e Baldassarre Castiglione. Le frazioni sono Belforte (la più popolosa), Pomara, Nocegrossa e Bocca Chiavica.
DA VEDERE
CASA BERGAMASCHI (EX GONZAGA)
Fatta costruire nella seconda metà del XV secolo, da Ludovico Gonzaga, questa sua residenza esti- va, un tempo circondata dalle acque del Dugale, è l’unica testimonianza gonzaghesca a Belforte. Passò nel secolo successivo a un ramo cadetto dei Pico della Mirandola, legati ai Gonzaga da rapporti di parentela. Furono proprio i Pico ad impreziosirne le stanze di dipinti e di affreschi con ornati di stile raffaellesco, portati in parte alla luce in epoca recente. La casa prese così il nome di Pa- lazzo Picchi e il vicolo che le dà accesso divenne Vicolo Picchi fino agli inizi dell’800. Nel 1714 la villa fu acquistata dalla famiglia belfortese dei Berga- maschi. La tradizione popolare la ricorda ancora con il “Pozzo delle taglie” (pozzo in cui pare venis- sero gettate e quindi uccise le ragazze costrette a soddisfare i capricci amorosi del nobile) e con la “Strada sotterranea” (una sorta di tunnel scavato sotto le fondamenta del paese), che si dice fosse in comunicazione con la chiesa di S. Bartolomeo.
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO
La chiesa in stile barocco fu terminata nel 1687. Il campanile venne costruito, invece, nel 1710 con le pietre provenienti dalla demolizione della chie- sa parrocchiale precedente. Lo spazioso interno è a navata unica con cinque cappelle per lato, decorate con dipinti settecenteschi di varia scuo- la ed arredate con quadri, alcuni dei quali forse provenienti dalla chiesa di S. Pietro e da statue, tra cui quella della Madonna della Misericordia, a cui è affissa la data 1696 ma che è sicuramente più antica. Nell’abside barocca si possono ammirare il coro ligneo di noce ed il paliotto dell’altare mag- giore, di bellissimo marmo nero intarsiato con ara- beschi di vari colori, acquistato dai fabbricieri nel 1754, presso il Duomo di Montichiari. La sagrestia è arredata con un pregevole arredo ligneo e in una teca si conservano berretta e zucchetto del Ve- scovo di Cremona Geremia Bonomelli (1831/1914).
LA “PREDA PESCADURA”
Nei giardini pubblici si trova tutt’oggi la “Preda Pe- scadura”, grosso macigno conservato, a ricordo del preesistente castello, che proprio qui sorge- va. Il curioso reperto è l’unica testimonianza delle gloriose fortificazioni gonzaghesche demolite nel XVIII secolo. Secondo la tradizione “la preda” era collocata nell’antico mercato del pesce. Al centro dell’attuale punto di ritrovo di persone dalle varie età è collocata la statua della Patrona Santa Cari- tà. Sul piccolo parco si affaccia pure il Municipio, antico palazzo appartenuto alla famiglia D’Arco.
ORATORIO DI SAN PIETRO
Il primo documento che accenna all’edificio
124 Mantova Sagre e Borghi
NUMERI UTILI