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Comune
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Comune Di Imola
Imola Ripartecipa Infogiovani Comune di Imola
Attraversata dall’antica Via Emilia e situata nel punto in cui la valle appenninica del Santerno sfocia nella pianura Pa- dana, Imola è il maggior comune della città metropolitana per estensione e il secondo per numero di abitanti (69.953) dopo Bologna, sede amministrativa del Nuovo Circondario Imolese. Anticamente chiamata Forum Cornelii, nasce come colonia romana dopo la fondazione del dittatore Lucio Cor- nelio Silla attorno al 82 a.C. , fiorente centro agricolo e commerciale. Il nome attuale deriva dalla locuzione Ca- strum Imolae, che nel VII secolo indicava l’insediamento sul monte Castellaccio. Storicamente ghibellina, durante la sua storia secolare Imola è stata possesso degli Alidosi, suc- cessivamente contesa dalle signorie dei Visconti, Manfredi, Sforza e Borgia, salvo poi passare alla Chiesa Pontificia nel 1504, pur rimanendo ancorata alla Legazione di Ravenna per tutta l’età moderna. Entrata nell’orbita bolognese solo con l’Unità d’Italia, la rabbia covata contro il potere tempo- rale ecclesiastico sfociò in una grande stagione risorgimen- tale, culminata con la nascita della prima corrente socialista italiana, nella figura carismatica dell’imolese Andrea Costa. Prima porta occidentale della Romagna, Imola è celebre in tutto il mondo per il noto Autodromo Internazionale “Enzo e Dino Ferrari”, oltre a vantare numerosissime eccellenze enogastronomiche, architettoniche e naturalistiche che la rendono un’autentica città-modello a misura d’uomo.
ROCCA SFORZESCA
Maestoso esemplare di architettura fortificata, le sue ori-
gini risalgono attorno al 1261, quando fu ricostruito sulle rovine di un precedente fortilizio degli Alidosi. Sorto come baluardo difensivo, la Rocca fu modificata verso la fine del Quattrocento su progetto del Maineri, mirabile trait d’union tra Medioevo e Rinascimento. La struttura originaria conta- va fino a nove torri innestate lungo il perimetro e il mastio, l’unico sopravvissuto nel cortile interno. Il complesso ospita le segrete, gli ambienti abitabili del piano terra e il terrazzo da cui si ammira uno splendido panorama sulla città e le colline circostanti. Dell’epoca primitiva, oltre alla torre, si conserva unicamente l’arco a sesto acuto, antico portone d’entrata.
La Rocca è stata dimora delle varie guide storiche della città : prima la Chiesa di Roma, poi gli Alidosi, i Visconti e i Manfredi, ma la sua trasformazione rinascimentale inizia con gli Sforza. La rocca venne data in dote dagli Sforza a Caterina, promessa sposa di Girolamo Riario, nipote di Papa Sisto IV e poi nuovo signore di Imola, che proseguì i lavori di rinnovamento. Alla fine del XV secolo le torri angolari vennero inglobate all’interno di più spessi torrioni circolari, ben visibili nella torre a est, e contemporaneamen- te venne iniziata la costruzione di una residenza, chiamata il Palazzetto. Con l’annessione definitiva di Imola allo Stato della Chiesa, successivo alla morte di Sisto IV e all’invio da parte della Chiesa di Roma di Cesare Borgia detto il Valentino, al fine di riconquistare i territori (1499), la Rocca smise la sua originale funzione e fu utilizzata essenzialmen- te come carcere fino al 1958, anno d’inizio dei lavori di restauro per renderla visitabile e fruibile al pubblico come museo. Nel 1973 viene riaperta al pubblico, ospitando al suo interno la Collezione di Armi (600 pezzi tra il XIV e il XIX secolo) e la Collezione di Ceramiche, con una vasta raccolta di maioliche arcaiche e rinascimentali.
CHIESA DI S. MARIA IN REGOLA
La prima fonte scritta che menziona il complesso religioso risale al 998 ma indagini successive confermano l’ipotesi che la chiesa sia sorta probabilmente nel VII secolo, sul
96 Bologna Sagre e Borghi
Museo Palazzo Tozzoni