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VILLA NANNI
In dimore signorili come queste risiedevano i proprietari ter- rieri che, negli anni Cinquanta del ‘900, erano contrari al conferimento del latte dai mezzadri alle cooperative. Nelle sue fasi iniziali la rivendicazione dei mezzadri fu una vera e propria lotta, ma alla fine i principi della solidarietà e dell’e- ticità della cooperative ebbero il sopravvento. L’edificio pa- dronale è una costruzione lineare col tetto a due falde, inserito in un bel giardino di conifere con grandi esemplari di latifoglie. La torre colombaia aveva originariamente for- me assai elaborate, probabilmente sostituite nell’Ottocento da un neogotico torrioncino a chiusura scenografica del giardino romantico sul retro.
VILLA MIGNANI - BOSELLI
Venne realizzata tra il 1578 e il 1609 per la Famiglia Ga- varini su progetto dell’architetto Martinelli. Nel 1595 ne divenne proprietaria la Famiglia Agucchi, che verso la fine del Seicento la trasformò in convento. Riprese le sembian- ze di Villa quando venne acquistata da Marco Minghetti, presidente del Consiglio dei Ministri nel 1863 e successiva- mente dal 1873 al 1876, in cui vi dimorò fino al 1859. Du- rante il suo soggiorno a Cadriano, Minghetti approfondì gli studi di agricoltura, documentabili dalla pubblicazione di molteplici articoli sul giornale fiorentino Lo Statuto. Sul lato sud del complesso residenzale è situato il presbiterio della Vergine Assunta, detto Chiesa delle Armi, oggi trasformato in magazzino. Altre ville storiche degne di nota sono Villa Boncompagni Dalferro, ora Villa Evangelisti, che nell’Otto- cento era sede municipale del comune di Viadagola, Villa Mareschi, ora Villa Emma, adornata da un doppio viale di filari lungo 1 km prima dell’ingresso e Villa Montanari, a Quarto Inferiore, ora sede di un istituto bancario dopo il re- cente restauro. Infine, ultima ma non ultima, l’ottoocentesca Villa Lagorio situata in territorio di Lovoleto.
ORATORI
Cadriano ospitava due oratori pubblici: i primo, l’oratorio della Madonna della Rovere, fu costruito quando venne rinvenuta la prodigiosa immagine della Beata Vergine con il Bambino in braccio, scolpita in terracotta, appesa ad un rovere nel podere della Famiglia Dall’Olio. L’altro oratorio apparteneva ai Sig.ri Minghetti e fu dedicato alla Vergine Assunta dal Cielo e sorgeva nei pressi di Palazzo Minghetti (oggi Villa Mignani - Borselli). Vi era poi un terzo oratorio, appartenente al Monsignor Stella, di tipo privato e sacro, dedicato a S. Antonio di Padova. Purtroppo l’oratorio ven- ne trasformato in forno quando le terre furono comprate dal Sig. Giovanni Guidi verso la fine dell’Ottocento. Un
altro oratorio ben conservato è quello di S. Croce, in via Bolognino a Granarolo, mentre a Lovoleto si trova l’orato- rio di Sant’Antonio e della Beata Vergine, con pronao che scavalca il fosso lungo la via, 300 metri più a sud rispetto la chiesa parrocchiale.
GRUPPO LATTE GRANAROLO
Si chiama Granarolo la più importante filiera italiana del latte, basata su un sistema integrato di produzione, dove l’intero processo è controllato e gestito in stretta partnership con i migliori produttori locali, associati in forma coope- rativa. Insieme a loro, il Gruppo Granarolo segue tutte le fasi del processo: dalla produzione della materia prima alla distribuzione del prodotto finito ai punti vendita: un cer- chio che si chiude per garantire una produzione mirata, programmata e orientata alla qualità, fiore all’occhiello del marchio. Granarolo è il maggiore gruppo agro-industriale del Paese a capitale italiano che comprende due realtà diverse e sinergiche: una cooperativa di produttori di latte (Granlatte) che opera nel settore agricolo e raccoglie la materia prima, e una società per azioni (Granarolo S.p.A.), che trasforma e commercializza il prodotto finito, per un totale di 15 siti produttivi dislocati su tutto il territorio nazio- nale e 7 siti esteri. In freddi ma essenziali numeri, il Gruppo Granarolo conta oggi 700 allevatori produttori di latte, 70 mezzi per la raccolta della materia prima alla stalla, 720 automezzi per la distribuzione che mettono in movimen- to 850 mila tonnellate di latte all’anno e forniscono ogni giorno più di 50 mila punti vendita in Italia, raggiungendo 20 milioni di famiglie italiane. Il portafoglio di business si è allargato nel 2004 con una maggiore quota nell’area dello yogurt – grazie all’acquisizione del gruppo Yomo – e in quella dei prodotti caseari con l’acquisizione di Lat Bri (2011). Grazie all’assorbimento di CIPF Codipal (2013), Granarolo è diventato inoltre il 1° importatore di formaggi italiani duri e il 2° di formaggi freschi in Francia. Negli anni successivi l’azienda è cresciuta sensibilmente all’estero e oggi circa il 30% del fatturato è ricavato oltre i confini nazionali. Il business del Gruppo Granarolo è attualmente cosi articolato: latte e panna, yogurt e caseari (freschi e stagionati, anche DOP), a cui si aggiungono altri prodotti quali dessert, burro, uova, besciamella e dal 2015 anche pasta, Prosciutto di Parma DOP, prodotti vegetali e Aceto Balsamico di Modena IGP. Attraverso la diversificazione del proprio portfolio, la missione di Granarolo all’estero è di esportare la tradizione delle eccellenze Made in Italy, anche uscendo dal perimetro dairy, proponendosi come uno dei principali gruppi di riferimento di prodotti agroa- limentari italiani.
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