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 Chiesa di S. Andrea Apostolo
stolo S. Andrea, opera di Gianfrancesco Barbieri, detto il Guercino da Cento. Le cappelle minori erano del Gius Patronato, dei Sig.ri Marchesi Pietro Zambeccari, dei Sig. ri Sabattini, dei F.lli Floriano e Ippolito Nanni e l’ultima dei F.lli Minghetti. La benedizione solenne della nuova chiesa risale all’anno 1665. Nel 1844 venne edificato il cimitero parrocchiale, situato di fronte alla strada di Cadriano e arricchito da una cappelletta con tomba sotterranea. L’esi- stenza di una chiesa di S. Andrea sul territorio di Cadriano è documentata dalle visite pastorali del Cardinale Paleotti nella sua diocesi, effettuate tra il 1570 e il 1579. Attraverso i Diari si legge come il Cardinale si sia recato, nella serata di mercoledì 23 aprile 1578, a fare visita alla chiesa di S. Andrea di Cadriano. La prima visita pastorale risale al 1555, quando Cadriano fu colpita da una pesante alluvio- ne e da una terribile epidemia.
CHIESA DI SAN MAMANTE
La chiesa di San Mamante sorge in posizione decentrata in località Lovoleto, nella campagna agricola di Grana- rolo dell’Emilia lungo lo storico asse della via Porrettana.
L’elegante edificio neoclassico, con facciata a salienti in rosa antico contigua all’oratorio su simile disegno, presenta un’aula riccamente affrescata con due cappelle per lato. Dalla visita pastorale del Cardinal Campeggi risulta che nel 1555 la chiesa versasse in pessime condizioni e che poco prima del 1568 fu nuovamente ricostruita; negli anni seguenti appaiono noviter fabricatae la sagrestia e la cano- nica. Da oltre trent’anni, a Lovoleto si tiene una sagra dalle origini antiche con spiccata vocazione all’accoglienza. La tradizione prevede che in occasione della celebrazione eucaristica in onore di San Mamante venga offerto del for- maggio benedetto, un ricordo simbolico del formaggio che il martire portava ai carcerati per diffondere la parola di Dio. Mamante (o Mamete) è patrono delle balie e protet- tore degli animali, poiché la storia narra che si dedicasse alla pastorizia e che durante la fuga dalle persecuzioni gli animali lo nutrissero con il loro latte.
VILLA AMELIA
Nei dintorni di Granarolo dell’Emilia sono fiorite, nel corso del XVIII secolo, numerose ville di notevole interesse architet- tonico. Tra queste spicca Villa Amelia, appartenuta ai Fan- tuzzi poi alla famiglia Fibbia (ora Sapori), situata in località Fibbia di Lovoleto, in una bella posizione della campagna della pianura bolognese.
La villa contiene sale decorate da tempere del XVII secolo. E’ inoltre nota per la conserva, antica struttura di refrigera- zione riservata ai prodotti alimentari. Poco più distante tro- viamo l’antica torre piccionaia. L’intera tenuta è osservabile solo dall’esterno.
La casa colonica annessa ospita l’Osteria del Fibbia, anti- ca costruzione di fine Cinquecento, utilizzata fino alla metà del XVIII secolo come luogo di mescita di bevande, come testimonia il pozzo originale al centro del cortile.
VILLA BASSI
Villa Bassi, detta Villa del Marchesino, è situata a Granaro- lo dell’Emilia, poco fuori dal paese lungo la strada che por- ta a Minerbio. Costruita nel 1675 per volere di Giacomo Marchesino, la villa è dotata di una torre e di un oratorio dedicato alla Madonna della Vita, dove è custodito un af- fresco raffigurante la Sacra Famiglia del Milani. Attualmen- te l’edificio è di proprietà privata ed è quindi osservabile solo dall’esterno.
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