Page 90 - bologna borghi
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NUMERI UTILI
La Rocca
Comune
Via XX Settembre, 37...0542/678116
Biblioteca
Piazza Libertà,3........ 0542/673564
Polizia Municipale
Piazza Libertà, 3....... 0542/678300
Comune di Dozza Proloco di Dozza
DOZZA www.comune.dozza.bo.it
urp@comune.dozza.bo.it
Il Comune di Dozza (6.634 abitanti) si estende sul crinale di una collina a sud-ovest di Imola, sovrastando la Val Sellustra, e declinando dolcemente sulla Via Emilia, primo comune della Romagna storica. Fa parte della rete del Nuovo Cir- condario Imolese, attraversato dal torrente Sillaro che deli- mita la Romagna occidentale dall’Emilia, comprendente la frazione pianeggiante di Toscanella. L’etimologia di Dozza deriva dall’altomedievale ducia (doccia), per la presenza di invasi e canali per la raccolta d’acqua in epoca antica. Il Borgo medievale ha conservato inalterato nel corso dei secoli l’originale impianto urbano, dalla caratteristica forma affusolata. Elevato ai piedi dalla maestosa Rocca Sforzesca, il paese è sviluppato in piena armonia con il resto dell’abi- tato, che segue il tracciato delle antiche mura. Entrato di buon diritto a far parte dei Cento Borghi più Belli d’Italia, Dozza è iscritta a pieno titolo all’Associazione Nazionale di Città del Vino, potendo vantare come fiore all’occhiello l’Enoteca Regionale dell’Emilia-Romagna. Dozza si trasfor- ma in autentico museo a cielo aperto durante la Biennale del Muro dipinto, attirando artisti e visitatori da ogni dove, immersi per un intera settimana nel suo piccolo Universo dai contorni ultrafiabeschi.
ROCCA MALVEZZI-CAMPEGGI
Attraverso la scenografica porta del Rivellino, percorrendo le strade contragrande e contracina si arriva fin sulla piazza della Rocca, terrazza privilegiata sulla vallata sottostante. L’aspetto attuale è dovuto al rifacimento operato alla fine del Quattrocento sotto il dominio di Caterina Sforza, che alzò spesse mura e torrioni difensivi per trasformarla in for- tezza, su progetto dell’Ing. militare fiorentino Marchesi. Nel corso del ‘500 il feudo di Dozza passò sotto le famiglie Malvezzi e Campeggi, che ne conferirono lo stile signorile rimasto immutato nel tempo, con gli ultimi eredi residenti fino al 1960. Il complesso ha forma esagonale (perimetro di 200 m) ed è caratterizzato sul lato frontale da due torrioni circolari: ai piedi dell’ingresso il Torresino (diametro 16 m) , a far da contraltare al torrione dei Bolognesi (diametro 11m). Il fossato, un tempo pieno d’acqua, fa capolino nella parte
frontale della rocca, mentre gli altri due bastioni romboidali, risultano fortemente scarpati e saldamente ancorati a terra. Dal transito sul vecchio ponticello mobile, oltrepassando il portone ferrato, si entra nel cortiletto per l’accesso al castello e all’Enoteca Regionale, ricavata nei sotterranei. Il piano nobile (primo piano) corrisponde all’ antica residenza dei Campeggi-Malvezzi: visitabili la sala maggiore con pina- coteca di famiglia, la sala rossa con notevole specchiera dorata del XIX secolo e soffitto a cassettoni, la camera di Pio VII con mobilia risalente al Seicento, la sala d’armi d’epoca e una piccola cappella; nei locali di fronte spicca il pozzo a rasoio, antico trabocchetto militare di difesa. Dal cortiletto interno con doppio loggiato, si passa alla base del torrione per visitare le carceri, la fossa dei supplizi e la stanza delle torture. Posta a pianterreno la cucina, con un’ampia esposi- zione di attrezzi e suppellettili d’epoca, conservati ancora in ottimo stato. Ai piani superiori trovano invece spazio la Pinacoteca del Muro dipinto e le Sale Espositive che ospi- tano un programma annuale di mostre organizzate dalla Fondazione Dozza Città d’Arte.
CHIESA PREPOSITURALE S.MARIA ASSUNTA IN PISCINA
La chiesa prepositurale di Santa Maria Assunta in Piscina, citata per la prima volta nel 1141 ed edificata sui resti (una lunetta scultorea e un capitello romanico) di una primitiva chiesa, si trova davanti al Palazzo Comunale. Eletta a par- rocchia, fu sede temporanea del vescovo e del Capitolo della Diocesi di Imola fino al 1188. Nel 1350 fu affidata a un tale Antonio, praepositus dell’Ordine degli Umiliati.
Nel 1398 venne concesso il fonte battesimale, costituito da un catino ottagonale in arenaria con i lati scolpiti a bassori- lievo. Tra il 1480 e il 1490 la chiesa fu restaurata, arricchita con la costruzione del presbiterio, tra cui contribuì anche Caterina Sforza. Del 1492 è la tela posta nella parete sini- stra dipinta da Marco Palmezzano da Forlì, raffigurante una Madonna con bambino tra S. Giovanni Battista e Santa Margherita. Nella canonica adiacente la chiesa è visitabile il Museo Parrocchiale di Arte Sacra don Polo, che custodi-
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