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CHIESA S. MARIA MAGGIORE
Santuario del Crocifisso
processione per la prima volta, questa tradizione è prose- guita e si è consolidata nel tempo.
Tutti gli anni, la quinta domenica di Quaresima, si tiene da allora la Festa del Crocifisso. Durante tutta la giornata si susseguono vari riti religiosi che culminano con la proces- sione per le vie della città con la sacra immagine del Cristo Crocifisso.
Molte le grazie ricevute e le guarigioni attribuite al Cro- cifisso castellano. Decine di ex-voto e di quadretti, sono tutt’oggi conservati all’interno.
Il Santuario fu modificato nel 1834 e risistemato in momenti successivi. Nel 1930 fu realizzato il campanile, inaugurato con comando a tastiere e un carillon dotato di 33 campa- ne, al quale se ne aggiunsero altre 22 solo quattro anni più tardi. Si tratta di una originale invenzione del castellano Giulio Gollini, con ben 55 campane, dislocate a vari livelli alla sommità del campanile, azionato da un meccanismo elettropneumatico posto alla base della struttura. Si pos- sono inoltre ammirare una cappella dedicata alla statua dell’Immacolata e due organi, uno dei quali risale al 170,0 mentre l’altro fu realizzato nel 1928. Durante il Settembre Castellano e la Festa del Crocifisso, si radunano folle entu- siasti per godersi i concerti per banda e carillons organiz- zati dal Corpo Bandistico di Castel San Pietro Terme.
LA MADONNA DEL ROSARIO
Verso la mezzanotte del 2 giugno 1779 la comunità di Castel San Pietro fu scossa da un terribile terremoto. Crol- larono camini e muri di case e la gente, come di consueto, si riversò nelle chiese nella speranza di essere al riparo da ogni pericolo, ma l’arciprete, Don Bartolomeo Calistri, uomo di scienza e di buon senso, cercò di mandarli all’a- perto. L’incubo delle scosse durò parecchi giorni, finché il 10 di quel mese di giugno ve ne fu una di inaudita violen- za. I fedeli si strinsero attorno alla Sacra immagine della Madonna del Rosario, collocata sotto una grande tenda nella piazza principale della città. Finito il terremoto si verifi- carono danni notevolmente ingenti ma, fortunatamente, non ci furono vittime tra la popolazione civile. Per lo scampato pericolo, i castellani decisero di elevare la Madonna del Rosario a patrona del paese e decisero di innalzare una colonna votiva al centro della piazza principale, l’attuale piazza XX Settembre, davanti al Municipio. Alla sommità della colonna, progettata da Giacomo Dotti, fu posta una statua della Madonna, opera di un artista toscano. Da oltre due secoli, quindi, la sacra immagine della Madonna del Rosario veglia sulla città e viene festeggiata il 7 ottobre, fe- sta del Patrono di Castel San Pietro, così come fu decretato dal Consiglio Municipale nel 1779.
Principale luogo di culto cittadino, la Chiesa Parrocchiale di Santa Maria Maggiore, sorge sui resti di una precedente chiesa che sembra risalire al Duecento. Infatti, è noto che l’odierna costruzione venne riedificata ed ampliata nelle sue dimensioni verso la metà del XVIII secolo. L’apparato decorativo interno presenta i tratti caratteristici dello stile in voga nel Settecento e, tra le altre, possiamo ammirare le pregevoli opere di artisti famosi dell’epoca provenienti da Bologna quali Gandolfi e Cavedoni. Degna di nota la cappella intitolata alla Madonna del Rosario che trovia- mo collocata lateralmente dentro la chiesa di Santa Maria Maggiore: a coronamento della magnifica effigie della Madonna sono poste quattordici piccole tavole raffiguranti i misteri del rosario.
BORGO DI VARIGNANA
Cripta di Varignana
Nei dintorni di Castel San Pietro Terme, una decina di km verso Bologna, si delinea Varignana, antico borgo posto su un colle a 188 metri s.l.m. sovrastante la via Emilia. Le origini del paese sono nebulose, ma pare che esistesse un insediamento abitativo sin dall’età degli Umbri. Comunque, sin dall’inizio del secondo millennio e per diversi secoli, Va- rignana ebbe un ruolo di rilievo per la sua posizione strate- gica quale luogo di passaggio per i fedeli che si recavano a Roma. Il borgo era munito di un articolato sistema difensi- vo, testimoniato dalla rocca e dalle residue mura. Al centro del paese svetta l’antica torre e la chiesa di S. Lorenzo, con una suggestiva cripta preromanica risalente al VIII-IX secolo d.C., il monumento più antico di tutto il territorio castellano.
VILLA - PALAZZO DE BUOI
Splendido esempio di villa rinascimentale, il palazzo De 75