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perdervisi dentro. Qua e là si riconoscono i ruderi delle ar- tificiose invenzioni architettoniche, attribuite dagli esperti al famoso architetto e scenografo Ferdinando Galli Bibiena. Assai suggestiva la vista panoramica su la Chiusa sotto- stante. Interessante l’excursus storico con la riapertura nel 2005 del rifugio antibomba “Ettore Muti”, costruito durante la seconda guerra mondiale all’interno del parco ai piedi della collina di San Luca, di cui una cartellonistica illustra- ta ricorda com’era strutturato il locale e l’area attigua nel 1943-45. Il sottosuolo del Parco è inoltre attraversato da un acquedotto romano risalente al 100 a.C., tuttora funzionan- te e che conduce l’acqua del torrente Setta, captata una decina di chilometri più a monte, fino al centro di Bologna.
LIDO DI CASALECCHIO
Adagiata sulla riva sinistra del fiume Reno, è un’area verde con una spiaggia attrezzata quasi come un vero stabilimen- to balneare, con una storia che tratteggia usi e costumi di un’ intero secolo. Facilmente raggiungibile con una passeg- giata ciclabile panoramica sulla Chiusa e sul fiume, il Lido è situato di fronte al Parco della Chiusa. Terminati i lavori di costruzione della Chiusa nuova a seguito della grande piena del 1893, le piene avevano livellato le asperità del terreno con uno strato di sabbia e terra fine, sul quale era cresciuta l’erba e si era formato un bel prato, ribattezzato Lido. A metà degli anni Venti il Lido veniva preso d’assalto da migliaia di persone per rilassarsi al sole ed esibirsi in tuf- fi, detti sblisgarole (idroscivolo ottenuto bagnando il granito bianco della Chiusa) e piroette.
Negli Anni Trenta l’area visse il periodo di maggior fulgore con ingresso a pagamento (gratuito per i casalecchiesi, 5 soldi per i bolognesi) con l’installazione di cabine, docce e ombrelloni. Punto d’attrazione era un ristorantino dove gustare la fragrante frittura del Reno e altre specialità culi- narie. Nel 1939 fu richiesta la licenza per l’esercizio dello stabilimento balneare e nel 1942 il Lido ottenne il primo Regolamento di Balneazione.
Nell’estate successiva alla Seconda guerra mondiale, il Lido visse un periodo di transizione: effettuato lo sminamen- to dell’intera zona, si passò alla ricostruzione delle cabine e alla riapertura del ristorantino. Fu anche inaugurato un lo- cale da ballo di grande successo, L’Isola Verde, che tutte le sere attirava gli appassionati di musica americana, swing, jazz e ballo liscio fino al 1952.
Il boom economico degli Anni Sessanta segnò il lento ma inesorabile declino del Lido: infatti la diffusione delle motociclette spinse i bolognesi a raggiungere la spiaggia vera della Riviera Adriatica, lasciando il Lido ai più poveri e ai cosiddetti esteti ancora incantati dalla sua atmosfera romantica e pittoresca. Inoltre, ogni estate, crescevano le vittime delle acque insidiose del fiume Reno, dove oggi è severamente vietata la balneazione.
Nel 1966 una piena rovinosa distrusse completamente lo stabilimento balneare e nessuno ebbe più voglia di ricostru-
irlo fino al 1998, anno in cui l’Amministrazione comunale di Casalecchio di Reno ne commissionò il restauro e la conseguente riapertura.
Oggi il Lido è un luogo ideale per trascorrere una giornata all’aria aperta, in pieno relax, a contatto con la natura.
Un piccolo chiosco, aperto tutti i giorni da aprile a set- tembre, è in funzione dalla mattina alla sera con cucina, open bar e aperitivi, mentre nell’area spiaggiata è possibile giocare a beach-volley e noleggiare sdrai e ombrelloni. Le acque del fiume sono inoltre la palestra corrente del Canoa Club Bologna.
TEATRO COMUNALE “LAURA BETTI”
L’edificio al centro di Piazza del Popolo, progettato ed edi- ficato da Carlo Tornelli nel 1928, fu adibito nei primi tempi a Teatro e Casa del Fascio, con una struttura semplice e lineare lontana dallo stile modernista in voga dell’epoca. La costruzione è ingentilita da una loggia costruita sul tetto a terrazzo, destinata alle esercitazioni di scherma e agli eser- cizi ginnici. Ristrutturato a più riprese tra gli anni Sessanta e la fine degl’anni Ottanta, il Teatro dispone di una sala con due ordini di posti (platea e galleria) per complessivi 480 posti a sedere. Dal 1965 al 2012 il Teatro è stato associato al nome del commediografo bolognese Alfredo Testoni (a cui rimane intitolato il Foyer del Teatro), mentre dal 2012 al 2015 è stata adottata la denominazione di Pubblico. Il Teatro di Casalecchio di Reno.
Nel quadro di una revisione culturale e gestionale, il Teatro Comunale è stato intitolato (nel luglio 2005) a Laura Betti, attrice e cantante nata a Casalecchio di Reno nel 1927 e scomparsa nel 2004 a Roma. La figura di Laura Betti incarna numerosi aspetti della nuova linea culturale: la mul- tidisciplinarità, con una carriera tra teatro, cinema e musica; il legame col paese natale ma con uno sguardo profondo e attento sul mondo; il suo essere contemporanea, ideatrice del Fondo Pier Paolo Pasolini, in onore al lungo sodalizio artistico e umano col regista, poeta e scrittore. Dal 30 giu- gno 2015, la programmazione delle attività teatrali e la gestione del Teatro sono affidate in convenzione ad ATER – Associazione Teatrale Emilia Romagna, che propone un cartellone molto ricco e versatile tra spettacoli di prosa, danza, musica e nouveau cirque.
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Teatro Comunale “Laura Betti”