Page 49 - bologna borghi
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 FIERE ED EVENTI
  FEBBRAIO
Carnevale Anzolese (16-17 febbraio)
APRILE
Beer Mind (12-13 aprile)
Festa del Gioco e Festa di Primavera: cavalli a confronto, raduno d’auto e moto d’epoca..(28 aprile)
MAGGIO
I luoghi della Solidarietà (Biblioteca comunale, 2 maggio)
Burattinai Resistenti- Festival del Teatro d’animazione e delle Resistenze (10-11-12 maggio)
Fili di Parole (dal 15 al 26 maggio)
GIUGNO
33° Fiera di Anzola...Anzola in Fiera (3^ settimana di giugno)
AGOSTO
Festa della Badia di Santa Maria in Strada (31 agosto)
OTTOBRE
17^ Edizione Festa War Game storico - giocare con la Storia (1^ domenica di ottobre)
DICEMBRE
16° Edizione Anzola in Festa (Festività Natalizie) Giorno di mercato: SABATO
  Torre Di Re Enzo
gnori di queste terre (XIII secolo), la costruzione rievoca i tempi della guerra fra i Comuni e l’imperatore Federico II.
Con la vittoria di Fossalta (1249) sul Panaro, i Bolognesi conqui- starono una sonora vittoria sugli Imperiali, con la cattura del figlio dell’Imperatore, Enzo, affidato alla custodia del Signore locale, il Conte Michele degli Orsi. La torre fu ribattezzata col nome dell’e- rede imperiale, che trascorse alcuni giorni prigioniero nel castello, prima di essere trasferito nel palazzo bolognese, dove trascorrerà ben ventitre lunghi anni fino alla morte. Il mito racconta di una detenzione dorata per il rampollo Enzo, con i servigi di una vera e propria corte. Il Conte Michele degli Orsi, divenuto grande amico del giovane monarca, pare avesse favorito un tentativo di fuga, nascondendolo in una brenta di vino, ma venne riacciuffato a cau- sa della sua lunga ciocca di capelli biondi fuoriuscente dal tino.
TERRAMARE
Antichi villaggi su palafitte appartenenti all’età del bronzo (XVI-XIII sec. a.C.), le Terramare sono tipici dell’Emilia centro-occidentale. Costruiti sulla terraferma, a ridosso di un corso d’acqua, erano di forma quadrangolare circondati da profondi fossati. La terramare di Anzola sorgeva lungo il confine orientale della loro area di diffusione, e tra gli oltre 250 siti rinvenuti, si delineava come luogo di frontiera. Al Museo Archeologico Ambientale di Anzola dell’E- milia e S. Giovanni in Persiceto, si trovano due sale espositive, una con i reperti recuperati in territorio anzolese e l’altra che mostra i parallelismi con gli altri insediamenti a sud-est della pianura pada- na, mentre un’aula didattica è allestita con la ricostruzione di una capanna dell’età del Bronzo.
GELATO MUSEUM CARPIGIANI
Nel paese dove il gelato è un’Istituzione non poteva mancare un museo dedicato alla storia del gelato all’italiana. La Fondazione Bruto e Poerio Carpigiani lo ha realizzato negli spazi all’interno della storica fabbrica, leader di mercato nel settore delle macchi- ne per gelato artigianale. Il Gelato Museum Carpigiani si presen- ta con il primato di essere il primo al mondo dedicato a storia, cultura e tecnologia di uno dei prodotti gastronomici simbolo del made in Italy. Il percorso si snoda dalle origini del gelato ad oggi,
su tre livelli di lettura: evoluzione del gelato nel tempo, la storia della sua tecnologia produttiva e luoghi e modi di consumo del gelato: ben 24 le postazioni multimediali, oltre una ventina le macchine originali esposte e ben 10.000 le immagini storiche nel nostro archivio. Tra i cimeli in mostra la prima macchina industriale per gelato dell’azienda Cattabriga, proprietaria dal 1927 del brevetto del mantecatore automatico, seguita a ruota dall’ auto- gelatiera progettata da Bruto Carpigiani (1903-1945), tecnico e progettista, autore di varie innovazioni tecnologiche e di prototipi. Già all’inizio degli anni Quaranta, Bruto lavora alacremente ad una nuova macchina gelatiera più igienica, rapida ed efficiente rispetto a quelle della concorrenza. Il disegno e il prototipo ve- dono la luce poco prima della sua morte, esattamente nel 1945. L’anno seguente il fratello Poerio Carpigiani (1911-1982) fonda la Carpigiani e da qui parte la diffusione della cultura e del business del gelato artigianale nel mondo. Uno spazio personale è invece riservato al cono gelato: il tipico contenitore viene brevettato ol- treoceano, a Washington D.C. nel 1903 da Vittorio Marchioni, un italiano originario del Cadore. Proprio da queste zone, la Valle di Cadore e la vicina Val di Zoldo, il gelato venne esportato fuori dall’Italia all’inizio del secolo scorso. Per raccontare la storia dei pionieri della diffusione del gelato artigianale nel mondo è stata di recente inaugurata la nuova area dedicata alla Valle dei Gelatieri. La Fondazione Carpigiani è nata nell’ aprile dell’anno 2012 con lo scopo di divulgare a livello internazionale la storia, la cultura e la tecnologia del mitico gelato italiano.
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