Page 169 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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mondo anche dove non ci sono ancora le strade. Nel suo Paese natale e tra i suoi molti ammiratori in tutto il mondo la Ferrari ispira molto più della lealtà al marchio, più di un culto e una devozione quasi religio- sa». Il marchio Ferrari è anche il 35esimo di maggior valore al mondo (valutato quattro miliardi di dollari).
IL FONDATORE:
ENZO FERRARI, DRAKE E GENIO
Enzo Ferrari nasce a Modena il 18 febbraio 1898. All’età di dieci anni il padre Alfredo, dirigente di una locale fabbrica di lavorazione dei metalli, lo porta assieme al fratello Alfredo Junioe a Bologna, ad una gara automobilistica. Dopo aver assistito ad altre gare, Enzo Ferrari decide che vuole diventare un pilo- ta automobilistico.
La formazione scolastica di Enzo Ferrari è abbastan- za lacunosa, cosa che sarà motivo di rimpianto nei suoi ultimi anni. Il 1916 è un anno tragico che vede la morte, a breve distanza l’una dall’altra, del padre e del fratello.
Durante la prima guerra mondiale si occupa di zoc- colare i muli dell’esercito e, nel 1918, rischia la vita a causa della terribile epidemia influenzale che colpì in quell’anno l’intero globo.
Viene assunto alla CMN, una piccola fabbrica di automobili riconvertita dalla fine della guerra. I suoi compiti includono test di guida che svolge con gioia. E’ in questo periodo che si avvicina seriamente alle corse e nel 1919 partecipa alla Targa Florio arrivan- do nono. Attraverso il suo amico Ugo Sivocci lavora all’Alfa Romeo che ha introdotto alcune vetture di nuo- va concezione per la Targa Florio del 1920. Ferrari guida una di queste vetture ed arriva secondo. Mentre è all’Alfa Romeo, diventa uno dei protetti di Giorgio Rimini, uno dei principali aiutanti di Nicola Romeo.
Nel 1923 gareggia e vince sul circuito di Sivocci a Ravenna, dove incontra il padre del leggendario
asso italiano della prima guerra mondiale Francesco Baracca che rimane colpito dal coraggio e dall’au- dacia del giovane Ferrari e si presenta al pilota con il simbolo della squadra del figlio, il famoso cavallino rampante su di uno scudo giallo.
Nel 1924 agguanta la sua più grande vittoria vincen- do la coppa Acerbo.
Dopo altri successi viene promosso a pilota ufficiale. La sua carriera nelle corse continua però solo in cam- pionati locali e con macchine di seconda mano; ha finalmente l’occasione di guidare una vettura nuova alla più prestigiosa gara dell’anno: il Gran Premio di Francia.
In questo periodo si sposa e apre una concessionaria Alfa a Modena. Nel 1929 apre la sua azienda, la Scuderia Ferrari. Viene sponsorizzato in questa impre- sa dai ricchi industriali tessili di Ferrara, Augusto ed Alfredo Caniano. L’obiettivo principale dell’azienda è quello di fornire assistenza meccanica e tecnica ai ricchi acquirenti di Alfa Romeo che utilizzano queste vetture per le competizioni. Stringe un accordo con l’Alfa Romeo con il quale si impegna a fornire assi- stenza tecnica anche ai loro clienti diretti.
Enzo Ferrari stringe contratti simili anche con Bosch, Pirelli e Shell. Per incrementare la sua “scuderia” di piloti amatoriali, convince Giuseppe Campari ad aderire alla sua squadra, al quale segue un altro bel colpo con la firma di Tazio Nuvolari. Nel suo primo anno la Scuderia Ferrari può vantare 50 piloti sia a tempo pieno che part-time!
La Scuderia Ferrari diventa un caso di studio, forte an- che del fatto che è il più grande team messo insieme da una persona sola. I piloti non ricevono un salario ma una percentuale sui premi delle vittorie, anche se qualsiasi richiesta tecnica o amministrativa dei piloti viene esaudita.
Tutto cambia quando l’Alfa Romeo annuncia la sua decisione di ritirarsi dalle gare a partire dalla stagio- ne 1933 a causa di problemi finanziari. La Scuderia Ferrari può fare il suo vero ingresso nel mondo delle corse.
Nel 1935 firma per la Scuderia Ferrari il pilota fran- cese Rene Dreyfus che prima guidava per la Bugatti. Egli è colpito dalla differenza tra il suo vecchio team e la Scuderia Ferrari e ne parla così: “La differenza tra il far parte del team Bugatti rispetto alla Scuderia Ferrari è come tra il giorno e la notte. Con Ferrari ho imparato l’arte degli affari nelle corse, perché non c’è dubbio che Ferrari è un grandissimo affarista. Enzo Ferrari ama le corse, su questo non ci piove. Ciono- nostante riesce a stemperare tutto per la persecuzio- ne del suo fine che è quello di costruire un impero
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