Page 142 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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  LA STORIA TRA I VIGNETI
Il nome “Vignola” deriva dal latino “vineola”, piccola vigna, ad indicare la coltivazione della vite, in epoca romana largamente praticata sui terreni alluvionali del Panaro.
Si ha testimonianza di un borgo (pagus) Sabinianum e di un Feronianum, e l’attuale pedemontana (antica via Claudia) ricalca una via etrusca che, proveniente dalla Toscana, collegava Bologna a Parma, attraversando il Panaro all’altezza dell’odierna Pieve. Il primo documen- to scritto che reca testimonianza del luogo in cui venne fondata la nuova comunità risale all’anno 826. A segui- to di una permuta, l’abate del Monastero di Nonantola otteneva la “basilica” di S.Maria in Tortiliano e il borgo “in loco viniole ad saxo”, dove successivamente venne edificato il castello. Si ignora la data di costruzione del primitivo castello, che un’antica tradizione vuole edificato da S.Anselmo abate di Nonantola, a difesa dei beni del monastero della zona. Per tutto il periodo di domi- nio vescovile durato sino al 1247, il castello si configura sempre più come importante “sentinella del Panaro”, a controllo del fiume e dell’antica via Claudia. La transa- zione del territorio vignolese al Comune di Modena cau- sò numerosi scontri tra le opposte fazioni dei guelfi e dei ghibellini e il comune di Bologna.
Della crisi politica seppe approfittare Gherardo Grasso- ni che instaurò a Vignola la signoria della sua famiglia, affermando un dominio che durò quasi un secolo, fino a quando gli Estensi si riappropriarono del feudo e, con la nomina di un podestà, iniziarono ad esercitare la loro signoria diretta (1399). Nel 1401 Niccolò III d’Este donò ad Uguccione dei Contrari di Ferrara il castello e le sue adiacenze e il feudo di Vignola divenne contea con se- dici comunità. La signoria, che durò quasi due secoli, coincise con il periodo di massima prosperità del paese: venne ristrutturata la Rocca, fu innalzata una nuova cin- ta muraria e con Ercole Contrari nel 1557 venne fatto erigere, su progetto dell’architetto Jacopo Barozzi, il Pa- lazzo antistante la Rocca oggi conosciuto come Palazzo Boncompagni. Con la morte di Ercole nel 1575, per mancanza di eredi, il marchesato di Vignola tornò agli Este che, su richiesta del Papa Gregorio XIII, lo cedettero a Giacomo Boncompagni, suo figlio naturale.
La conquista napoleonica fece decadere definitivamente il dominio della famiglia Boncompagni e Vignola, in virtù della nuova costituzione repubblicana, divenne capoluo- go di Cantone del Dipartimento del Panaro.
Con la Restaurazione (1814) Vignola entrò a far parte dei domini del duca di Modena Francesco IV d’Austria - Este di cui subì il governo autoritario e dispotico; diver- si vignolesi parteciparono ai moti del 1831, alle guerre d’indipendenza ed alle imprese garibaldine fino al com- pimento dell’Unità Nazionale. L’episodio più significativo della storia del nuovo Comune è legato alla celebrazio- ne solenne svoltasi il 20 ottobre 1872 del bicentenario della nascita dello storico Ludovico Antonio Muratori (1672-1750): in questa occasione venne posata la pri- ma pietra del ponte intitolato al Muratori, inaugurato nel 1876 e sul quale transitò poi la nuova tramvia Vignola - Bazzano - Bologna.
Reso inagibile in seguito al bombardamento del 1945, il ponte fu ricostruito per essere poi distrutto dall’alluvione del 1966 e sostituito definitivamente con quello attuale, in cemento armato, inaugurato nel 1969.
ROCCA DI VIGNOLA
Un tempo roccaforte, fungeva da bastione e punto di ag- gregazione per gli abitanti, successivamente fu trasformata in elegante residenza quattrocentesca. Nel corso dell’Otto- cento vi hanno trovato sede le istituzioni politiche e sociali della città: il Municipio, la Biblioteca. Oggi è prestigioso contenitore di eventi culturali di rilievo, di proprietà della Fondazione di Vignola.
SALOTTO MURATORI
Nella casa dove il 21 ottobre 1672 nacque Ludovico An- tonio Muratori, è stato riaperto al pubblico lo “studiolo” del celebre storico e letterato. Il piano terreno è adibito a spazio espositivo ed ospita da settembre a giugno, con cadenza quindicinale, mostre personali e collettive di artisti provenienti da tutta Italia.
SANTUARIO DELLA BEATA VERGINE
DELLA PIEVE
La tradizione lo vuole edificato dal re Longobardo Liutpran- do sulle fondamenta di un tempio pagano. All’interno si trova una statua raffigurante la Madonna in trono con il bambino oggetto di grande venerazione.
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