Page 121 - SAGRE E BORGHI MODENA
P. 121
FIERE ED EVENTI
GENNAIO
Concerto di Capodanno
FEBBRAIO-MARZO
Invito all’Opera
MARZO/APRILE
Carnevale ravarinese
GIUGNO
Giugno ravarinese
Sagra di Rami
SETTEMBRE
Sagra della Beata Vergine delle Grazie
Campiotti intorno alla metà del secolo XVIII.
La prima chiesa venne costruita nel 1506 dal Conte Guido Rangoni, feudatario della Contea di Ravarino e Castel Cre- scente, ed il 10 ottobre del 1509 il Cardinale Giuliano Ce- sarini, Abate Commendatario dell’ Abbazia di Nonantola (1505-1510), la eresse in parrocchia con il titolo di “Sancta Maria de Gratijs”, Santa Maria dalle Grazie, giuspatronato della famiglia Rangoni, staccandola da Ravarino. Tra gli eccellenti quadri, notevolissimi sono il “Transito di San Giu- seppe”, dipinto intorno al 1730 dal bolognese Giuseppe Maria Crespi (1665-1749) detto lo Spagnolo. Il quadro raf- figura la morte di S.Giuseppe assistito da Maria, Gesù ed un angelo. Quadro molto intimo ricco di riferimenti alla vita quotidiana; la “Madonna di Monserrato” che il pesarese Simone Cantarini (1612-1648), allievo del Reni, dipinse nel 1637; committente il Senatore bolognese Girolamo Bolo- gnini. Notevoli anche le piccole Stazioni della Via Crucis in terracotta policroma. Da segnalare anche un organo di Agostino Traeri (sec. XVIII; attribuzione) con materiale di An- tonio Colonna (1647), restaurato da Paolo Tollari nel 1986.
CHIESA DI SAN GIOVANNI BATTISTA
L’orientamento canonico da ovest ad est ne dimostra la notevole antichità. Dedicata dapprima ai Santi Cosma e Damiano, poi a San Giovanni Battista, nel 1199 appare quale Rettoria sotto la congregazione della “Pieve di Santa Maria di Bodruncio o Abrenunzio”.
Soppressa quella Pieve intorno alla metà del ‘400, la Chie- sa di Ravarino diventa parrocchia di tutto il territorio comu- nale. Nel 1862 viene rifatta sulle antiche fondamenta in simpatico stile campagnolo con accentuata e caratteristica atmosfera spirituale, ma dal 1960 ha subito devastanti in- terventi che l’hanno deturpata. E’ raffigurata in un disegno eseguito nel 1688 dal perito Pellegrino Malagoli insieme al campanile sormontato da una cuspide conica di schietta ispirazione ravennate che ne attestava la grande antichità, crollato per vetustà nel 1710. Davanti ad essa si teneva- no le pubbliche adunanze, come quella del 21 settembre 1310 nella quale gli Amministratori Comunali dettero Rava- rino a Bologna. Da segnalare la balconata con organo e una fonte battesimale del ‘400
PALAZZO DI DONNA CLARINA
In origine proprietà dei Rangoni, fu ereditato nel 1700 da Donna Clarina Rangoni, da cui il nome di “Palazzo di Don- na Clarina”. È una tipica corte chiusa con palazzo padro- nale al centro e fabbriche ai lati ove erano poste le scude- rie e le abitazioni della servitù. Di grande bellezza la torre cinquecentesca che si innalza alla sinistra del caseggiato.
PALAZZO RANGONI (Attualmente chiusa)
Posseduto dai Rangoni già nel 1370, è un complesso costi- tuito da due palazzi contigui che formavano un tempo una corte chiusa articolata in tre corpi (una parte centrale più due ali laterali). Il nuovo palazzo (costituito da parte cen- trale e ala settentrionale) fu iniziato dai Rangoni nel 1611 e mai portato a termine. Di particolare interesse lo scalone d’onore e i soffitti a volta con fasce su stucchi che riportano con grande frequenza la conchiglia, simbolo dei Rangoni.
VILLA BONASI-BENUCCI
Si tratta di una splendida villa edificata dai Bruini nella pri- ma metà dell’800 e passata in eredità ai Benucci. L’edificio padronale, costruito in stile impero con altana centrale sul tetto fu ridotto all’odierna copertura fiorentina all’inizio del secolo scorso. Il magnifico parco fu ideato e costruito in seguito dall’ingegner Filiberto Benucci; nella sua parte me- ridionale fu ricostruito l’oratorio della Madonna della Neve che prima si trovava presso il casino Pedretti, ora Dareggi.
119