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dell’organo sono ignote, secondo una lettera del parroco Don Agide Pasotti risalgono al 1762. Lo strumento presenta una pro- venienza di scuola gardesana-veneta affine a quella dei fratelli Giuseppe e Paolo Benedetti.
MUSEO D’ARTE MODERNA
Il Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (MAM) ha sede in una delle signorili residenze del XVI secolo dei feudatari del luogo, Villa Ippoliti. Sin dalla fondazione (1980) il MAM si è caratterizzato come ambiente di ricerca, studio e proposta, non solo come luogo depositario e di conservazione, anticipando i criteri che informano attualmente la gestione museale più di- namica.
Il programma scientifico del MAM consegue da una approfon- dita campagna di studi originali, inediti, iniziati con la rivaluta- zione dell’opera di Archimede Bresciani da Gazoldo e di Mario Lomini, e che sono stati via via corredati da pubblicazioni nelle quali veniva per la prima volta definita l’entità storica ed estetica dell’arte mantovana tra la fine dell’800 e la prima metà del No- vecento. Con i medesimi criteri il MAM ha rivalutato l’importante episodio del Chiarismo Lombardo, sottolineandone la signifi- cativa partecipazione mantovana e divenendone, in pratica, il depositario.
PALAZZO CASTELLO
Il Palazzo degli Ippoliti, detto Palazzo Castello, risale al XVI seco- lo e fu fatto costruire dai conti Ippoliti nel periodo di massimo splendore del loro feudo imperiale che, nato intorno al 1350, si estinse soltanto a seguito della campagna d’Italia di Napoleo- ne Bonaparte, nel 1796.
La fortuna del palazzo seguì la fortuna della famiglia Ippoliti. In particolare i saloni del Piano nobile sono impreziositi dagli stuc- chi e dalle decorazioni floreali della grande scuola artigiana ed artistica mantovana del ‘700. Dopo l’unità d’Italia attorno al grande palazzo Ippoliti, denominato dalla popolazione “il ca- stello”, erano ancora aperti i fossati di recinzione che oltre ad impedire il passaggio di uomini e cose, costretti a muoversi sulla strada Levata attraverso uno stretto pontile, rendevano con le acque stagnanti malsano l’ambiente. Nell’intento, quindi, di ri- sanare la situazione igienica e di allargare l’area del mercato del bestiame e di creare una piazza degna di questo nome, l’amministrazione comunale decideva di acquistare le fosse ed il prato adiacente al palazzo; nel 1861 il Comune dava seguito all’otturamento delle fosse ed alla creazione della piazza anti- stante il palazzo. Le vicissitudini successive portarono il palazzo in mani meno attente alla sua conservazione ed al suo più conso- no utilizzo. Ciò nonostante si rilevano interessanti decorazioni del periodo liberty risalenti agli inizi del ‘900.
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Fiere ed Eventi
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