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 SAN CESARIO SUL PANARO
   www.comune.sancesariosulpanaro.mo.it info@comune.sancesariosulpanaro.mo.it
 NUMERI UTILI
  Municipio
Piazza Roma, 2............ 059-936711
Polizia municipale
Corso Libertà, 62.......... 059-930269
Centro culturale “Villa Boschetti”
Corso Libertà, 49.......... 059-936770
Comune di San Cesario sul Panaro San Cesario sul Panaro
      Il Comune di San Cesario sul Panaro è situato nell’alta pia- nura modenese, sulla destra del fiume Panaro. Le origini risalgono all’anno 825 quando la vasta “Selva di Vilza- cara” (antico toponimo di San Cesario sul Panaro) venne donata all’Abbazia di Nonantola dall’imperatore Lotario. Nell’anno 945 il Marchese Berengario, poi Re d’Italia, de- stinò il territorio sancesarese a coltivazione ed eresse un Castello o Borgo con molti edifici e una cappella in ono- re di San Cesario, che fu scelto come celeste patrono. La contessa Matilde di Canossa, con un importante atto del 1112, fece sì che la corte e selva di Vilzacara fosse sottratta ai monaci nonantolani per passare in gestione alla chiesa locale, dedicata al martire Cesario (è per questo motivo che dopo l’anno mille scomparve gradualmente il toponimo “Wilzacara” sostituito da San Cesario, anche se si ritiene che la località Vilzacara fosse in diverso luogo, sebbene non lontano); nella chiesa introdusse i canonici regolari pro- venienti da Modena, ai quali fece un donazione corposa. In seguito la corte e la chiesa di San Cesario verranno affidati ai monaci benedettini di San Benedetto Po (vicino a Mantova) che a loro volta le cederanno al monastero dì San Pietro in Modena.
DA VEDERE
BASILICA
La basilica di San Cesario è una delle più antiche e pre- stigiose chiese in stile romanico dell’Emilia-Romagna. Fu costruita nel X secolo sui resti di un preesistente luogo di culto di cui vennero riutilizzati dei materiali, e fu dedicata al culto del martire Cesario del quale si conserva una pre- ziosa reliquia.
L’edificio, in mattoni, presenta una architettura semplice e solenne; la facciata a salienti abbellita da una elegante bifora, le fiancate con le strette monofore ed una armoniosa decorazione geometrica, le arcatelle cieche, le possenti absidi dimostrano come anche nei cosiddetti secoli bui del Medioevo e pur in assenza di materiali pregiati, si riuscisse a creare un’opera che suscita ancor oggi ammirazione e stupore. Risale all’anno 1544 la costruzione del campanile, sulla navata nord, dono di Susanna Pico della Mirandola, vedova del conte Roberto Boschetti.
L’interno è maestoso e suggestivo: le colonne sono sormon- tate da magnifici capitelli scolpiti con grande varietà di motivi ornamentali. Il bel soffitto ligneo a capriate comunica
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