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LA CURIOSITÀ - IL LOGO
Quei nomi originali tra “tauromachia” e dialetto piemontese
Logo d’assalto per un bolide da corsa: il toro alla carica incorniciato da uno scudetto fu scelto come emblema da Ferruccio Lamborghini poiché era il suo segno zodiacale. Dopo i primi modelli con denominazione alfanume- rica in voga all’epoca, anche la nomenclatura delle auto si ispirò al mondo della tauromachia: il nome “Miura” venne preso dalla razza di tori da corrida di Don Eduardo Miura Fernandez, di cui Lamborghini visitò anche l’allevamento a Siviglia. “Islero” era il nome del toro (di razza Miura) che uccise il famoso torero Manolete nel 1947. “Espada” è la traduzione spa- gnola di spada, l’arma usata per infliggere il colpo fatale ai tori. “Jarama” faceva riferimento alla storica regione spagnola in cui la tauromachia era particolarmente diffusa. Anche “Urraco” era una prestigiosa razza taurina. “Diablo” era il nome del feroce animale del duca di Veragua che affrontò un’epica corrida con “El Chicorro” a Madrid nel 1869. “Murciélago” era il leggendario toro la cui vita fu risparmiata da “El Lagartijo” nel 1879; “Gallardo” prende il nome da una delle cinque caste ancestrali delle razze da corrida spagnole. “Reventón”, il toro che ha sconfitto il giovane torero messicano Félix Guzmán nel 1943. “Estoque”, è ispirato dall’estoc (stocco), la spada usata tradizionalmente dai matador. “Aventador”, infine, era il nome del toro che nel 1993 a Saragozza vinse il Trofeo de la Peña “La Madroñera”, per “l’incredibile coraggio nel corso del combattimento”.
Le eccezioni a questa tradizione furono poche ma significative: “Countach” è un’esclamazione di stupore del dialetto piemontese. “LM002” (acronimo Lamborghini Militare) e “Silhouette” (dal nome della famosa categoria da competizione del tempo) sono altri esempi della breve rottura della tradi- zione. Se la Miura fu il primo grande successo della Lamborghini, fu la futuristica Countach ad introdurre la linea a cuneo, tesa e spigolosa, a volu- me unico. Il suo profilo senza soluzione di continuità fra cofano anteriore e parabrezza, con l’abitacolo fortemente sbalzato in avanti, caratterizzò tutte le Lamborghini sportive da allora in poi. Sempre sulla Countach fecero la comparsa le scomode ma iconiche porte ad apertura parallela a forbice, anch’esse presenti in tutte le future ammiraglie. Questo sistema è talmente caratteristico che negli Stati Uniti vengono comunemente chiamate “Lam- borghini style doors”. E fu ancora la Countach a proporre per prima su una vettura stradale gli ampi e vistosi alettoni posteriori, allora più estetici che funzionali. Un altro elemento di riconoscibilità furono le ruote lenticolari a cinque fori, il cui stile comparve sul prototipo “Bravo” nel ‘74 e fu dismesso solo a metà degli anni duemila.
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