Page 126 - Sagre e Borghi Mantova 2020
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 GAZZUOLO
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     Municipio
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Carabinieri
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Biblioteca
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Biblioteca di Gazzuolo
  Gazzuolo è un comune di circa 2.400 abitan- ti che sorge sulla sponda destra del fiume Oglio, il cui nome deriva probabilmente dal lon- gobardo “Gahangi”. Distante 20 km da Mantova, Gazzuolo assunse un ruolo importante durante il dominio dei Gonzaga quando venne edificata la rocca, circondata da un fossato, nella quale, vennero ospitati illustri personaggi come Matteo Bandello, Ludovico Ariosto e Baldassarre Castiglio- ne. Le frazioni sono Belforte (la più popolosa), Po- mara, Nocegrossa e Bocca Chiavica.
DA VEDERE
CASA BERGAMASCHI (EX GONZAGA)
Fatta costruire nella seconda metà del XV seco- lo, da Ludovico Gonzaga, questa sua residen- za estiva, un tempo circondata dalle acque del Dugale, è l’unica testimonianza gonzaghesca a Belforte. La tradizione popolare la ricorda ancora con il “Pozzo delle taglie” (pozzo in cui pare venis- sero gettate e quindi uccise le ragazze costrette a soddisfare i capricci amorosi del nobile) e con la “Strada sotterranea” (una sorta di tunnel scavato sotto le fondamenta del paese), che si dice fosse in comunicazione con la chiesa di S. Bartolomeo.
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO
La chiesa in stile barocco fu terminata nel 1687. Il campanile venne costruito, invece, nel 1710 con le pietre provenienti dalla demolizione della chie- sa parrocchiale precedente. Nell’abside barocca si possono ammirare il coro ligneo di noce ed il
paliotto dell’altare maggiore, di bellissimo marmo nero intarsiato con arabeschi di vari colori, acqui- stato dai fabbricieri nel 1754, presso il Duomo di Montichiari. La sagrestia è arredata con un pre- gevole arredo ligneo e in una teca si conservano berretta e zucchetto del Vescovo di Cremona Ge- remia Bonomelli (1831/1914).
LA “PREDA PESCADURA”
Nei giardini pubblici si trova tutt’oggi la “Preda Pe- scadura”, grosso macigno conservato, a ricordo del preesistente castello, che proprio qui sorge- va. Il curioso reperto è l’unica testimonianza delle gloriose fortificazioni gonzaghesche demolite nel XVIII secolo. Secondo la tradizione “la preda” era collocata nell’antico mercato del pesce. Al centro dell’attuale punto di ritrovo di persone dalle varie età è collocata la statua della Patrona Santa Cari- tà. Sul piccolo parco si affaccia pure il Municipio, antico palazzo appartenuto alla famiglia D’Arco.
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