Page 172 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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De Tomaso
La sfida ai giganti della “piccola” De Tomaso
Una “meteora” figlia dell’estro del suo fondatore italo-argentino
La De Tomaso fu fondata a Modena nel 1959 dal pilota italo-argentino Alejandro de Tomaso. Nel corso degli anni ha cambiato più volte la sua deno- minazione sociale, pur restando sempre sotto il pieno controllo del suo fondatore, deceduto nel 2003 all’e- tà di 75 anni. La De Tomaso iniziò la costruzione di vetture da competizione destinate ai piloti privati ad inizio anni Sessanta.
Tra le varie vetture da corsa realizzati dall’argentino, molti dei quali erano esemplari unici o prototipi, vi fu la vettura utilizzata dalla Williams per il campionato di Formula 1 del 1970. Il primo modello De Tomaso destinato alla circolazione su strada fu la “Vallelunga” nel 1964. Questa innovativa macchina sportiva, la seconda vettura di serie al mondo ad essere dotata di motore centrale, aveva una velocità massima dichia- rata di 215 km/h.
Poi ci fu la “Mangusta”, presentata nel 1966, il primo 170 ModenaSagreeBorghi
modello ad essere sviluppato in collaborazione con Ford, marchio che ebbe un’influenza decisiva sulla vita della De Tomaso. Con la “Mangusta”, De Toma- so passò dai motori Ford europei a quelli americani; potenziata da un motore a V a 8 cilindri e con car- rozzeria coupé in acciaio e alluminio, su disegno di Giorgetto Giugiaro, realizzata dalla Ghia - una carrozzeria italiana controllata anche da Alejandro De Tomaso - la “Mangusta” poteva competere con le contemporanee Ferrari e Lamborghini sull’aspetto esteriore, anche se non dotata di eguali raffinatezze tecniche. Ne furono costruiti circa 400 esemplari fin- ché la produzione terminò nel 1971.
Alla Mangusta successe la “Pantera”, la macchina che portò De Tomaso ad essere ancora più conosciu- to in sede internazionale.
L’azienda produsse anche coupé di lusso e berline durante gli anni settanta e ottanta.