Page 57 - SAGRE E BORGHI MODENA
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               valutare la possibilità di riavere i propri soldi rifacendosi sui beni del debitore.
TEATRO COMUNALE
Inaugurato nel 1841 ha conservato intatta tutta la sua bel- lezza, l’eccellenza acustica, il pregio e l’eleganza del ma- nufatto, ne fanno uno dei più preziosi teatri italiani. Teatro di tradizione, intitolato alla memoria di Luciano Pavarotti, offre annualmente uno dei cartelloni più ricchi della regione con le stagioni di lirica, di balletto e di concerti. Visite gui- date su prenotazione.
TEATRO STORCHI
Il teatro prende il nome da Gaetano Storchi, un ricco com- merciante modenese che ne finanziò la costruzione. Sorge su un terreno della nuova area edificabile ricavata con la costruzione della barriera Garibaldi (1884), a seguito dell’abbattimento di porta Bologna (1882). L’ubicazione del teatro influenzò la singolare originale struttura dell’edi- ficio, che presenta una doppia facciata: a settentrione si trova la facciata principale, che guarda su piazza Gari- baldi, mentre quella da lato ovest si affaccia su viale Mar- tiri della Libertà, un tempo il passeggio delle mura, ed è opera dell’architetto Maestri. L’edificio è nato sulla base di un progetto particolarmente ricercato, che prevedeva locali di servizio, ridotto, fumoir, caffè; tuttavia, la realizzazione avvenne in economia, su un terreno che apparve instabile fin dall’inizio, e soprattutto con l’impiego di materiali sca- denti che ne compromisero ben presto la stabilità. A ciò si devono i numerosi successivi interventi di ristrutturazione e recupero dell’edificio. Tra i più rilevanti, si ricordano il rifa- cimento della copertura e la modifica della curvatura della sala ad opera dell’ingegnere Luigi Sfondrini di Milano; il restauro dell’esterno con rifacimento dell’intonaco e delle cornici del 1929, e un successivo intervento sulla sala nel 1931.
TORRE DELLA GHIRLANDINA
La Ghirlandina è un campanile del Duomo di Modena. Alta 86,12 metri, ben visibile al viaggiatore che arrivi in città da qualunque punto cardinale, la torre è il vero simbolo di Modena. L’originale Torre di San Geminiano, di pianta quadrata, innalzata su cinque piani entro il 1179, fu poi ri- alzata nei due secoli successivi (anche per motivi di rivalità con le torri bolognesi) con l’introduzione della caratteristica punta ottagonale, secondo un disegno di Arrigo da Cam- pione, uno dei tanti “Maestri campionesi” che tra Duecento
e Quattrocento aggiornarono lo stile della cattedrale al nuovo gusto gotico. La punta è ornata da due ghirlande, vale a dire due ringhiere di marmo, da cui il nome. All’in- terno, la Sala della Secchia (con affreschi del Quattrocen- to), custodisce una copia della celebre La secchia rapita: testimonianza di quando la torre era sede dei forzieri e dei ‘trofei’ del comune modenese.
Alla fine dell’Ottocento alla torre furono fatti diversi lavori. Nel 1890 fu riparata la parte piramidale superiore esterna e nel 1893 dopo aver impiantato una grande armatura tutta intorno fu eseguito il rivestimento in marmo di Verona.
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