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De Tomaso
“Non mi sento né argentino né italiano. Io mi sento modenese” (Alejandro De Tomaso)
   La sfida ai giganti della “piccola” De Tomaso
Una meteora figlia dell’estro del suo fondatore italo-argentino
La De Tomaso fu fondata a Modena nel 1959 dal pilota italo-argentino Alejandro de Tomaso. Nel corso degli anni ha cambiato più volte la sua deno- minazione sociale, pur restando sempre sotto il pieno controllo del suo fondatore, deceduto nel 2003 all’e- tà di 75 anni. La De Tomaso iniziò la costruzione di vetture da competizione destinate ai piloti privati ad inizio anni Sessanta.
Tra le varie vetture da corsa realizzati dall’argentino, molti dei quali erano esemplari unici o prototipi, vi fu la vettura utilizzata dalla Williams per il campionato di Formula 1 del 1970. Il primo modello De Tomaso destinato alla circolazione su strada fu la “Vallelunga” nel 1964. Questa innovativa macchina sportiva, la seconda vettura di serie al mondo ad essere dotata di motore centrale, aveva una velocità massima dichia- rata di 215 km/h.
Poi ci fu la “Mangusta”, presentata nel 1966, il primo modello ad essere sviluppato in collaborazione con Ford, marchio che ebbe un’influenza decisiva sulla vita della De Tomaso. Con la “Mangusta”, De Toma- so passò dai motori Ford europei a quelli americani; potenziata da un motore a V a 8 cilindri e con car- rozzeria coupé in acciaio e alluminio, su disegno di Giorgetto Giugiaro, realizzata dalla Ghia - una
carrozzeria italiana controllata anche da Alejandro De Tomaso - la “Mangusta” poteva competere con le contemporanee Ferrari e Lamborghini sull’aspetto esteriore, anche se non dotata di eguali raffinatezze tecniche. Ne furono costruiti circa 400 esemplari fin- ché la produzione terminò nel 1971.
Alla Mangusta successe la “Pantera”, la macchina che portò De Tomaso ad essere ancora più conosciu- to in sede internazionale.
L’azienda produsse anche coupé di lusso e berline durante gli anni settanta e ottanta.
La “Deauville” del 1971 fu un tentativo di competere con le contemporanee Jaguar e Mercedes-Benz.
Il 1972 vide l’introduzione di un coupé basato sul modello Deauville, la “Longchamp”.
Nel 1976 debutta la Innocenti Mini De Tomaso, ver- sione “sportiva” della Innocenti Nuova Mini disegna- ta da Nuccio Bertone.
Questa vettura rimase in produzione, dapprima con motore aspirato e poi con motori turbo di origine Daihatsu, fino al 1990.
Negli anni recenti, varie fasi di liquidazione e cambi societari hanno portato alla dismissione prima, e alla chiusura poi, dell’azienda.
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