Page 81 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
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  del “Borgo Franco” (o Castello Franco) avvenuta ad opera dei Bolognesi nel 1226. Della costruzione del Borgo Franco resta a vista, oggi, parte delle mura nei pressi di quella che era “Porta Bologna”, in direzione di Bologna sulla via Emilia (XIV/XV secolo). Castelfranco Emilia vanta la paternità della più famosa pasta emiliana: i tortellini. Infatti, secondo la leggenda, è qui che furono “creati” per la prima volta da un oste che sbirciando dal buco della serratura vide una dama nuda mentre si lavava. Rimase colpito dall’ombelico e da ciò prese ispirazione per creare tale pietanza.
DA VEDERE
CA’ RANUZZA
Complesso colonico aziendale a conduzione mezzadrile risalente alla metà dell’800. Il complesso architettonico, caratterizzato in passato da una stalla, un fienile, una por- cilaia, un pollaio e un pozzo, rispecchiava le esigenze di una cultura patriarcale e di una azienda che da sempre è stata autosufficente, nella coltivazione dei campi, nell’alle- vamento degli animali e nella lavorazione della canapa. E’ circondato da un’ampia area verde che è oggi luogo di riposo e svago, ma anche ricreativo in quanto centro culturale polivalente.
CASTELLO MALVASIA
Nel XVI secolo la potente famiglia dei Malvasia di Bolo- gna riedificò, sul luogo di antichi precedenti insediamenti medievali (le prime documentazioni risalgono al 939 d.c.), il loro castello, nato ad uso di residenza per villeggiatura e corte agricola.
La torre centrale sulla facciata e l’elegante cortile d’onore ricordano le “delizie estensi” ferraresi. Oltre alla particola- rità delle torri (originariamente tre), in passato impreziosite
da affreschi, particolarmente interessante è la tipologia d’insieme, che si caratterizza di due grandi corti quella padronale posta a sud e quella adibita alle attività agricole dell’azienda posta a nord. All’interno una delle collezioni di auto d’epoca più prestigiose d’Italia.
CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA
La più antica chiesa di Castelfranco è S. Maria, il cui im- pianto sembra essere stato costruito insieme al castello. Nel 1578 fu elevata al grado di arcipretura e vicariato con giurisdizione su varie parrocchie. Il campanile fu costruito all’inizio del 1600 a seguito di un ampliamento della chie- sa. Essa contiene varie opere di notevole pregio, tra cui un dipinto commissionato dall’arciprete Don Masini, nel 1626, a Guido Reni. L’opera, raffigurante l’Assunta, è oggi collo- cata nell’abside. Tra i capolavori la statua del protettore di Castelfranco San Donnino, un dipinto raffigurante San- ta Barbara (donata dai Bombardieri del Forte Urbano nel 1633) attribuito al Guercino, un’opera del pittore Angelo Gessi ed una dell’artista Prospero Fontana.
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