Page 176 - SAGRE E BORGHI MODENA 2020
P. 176
Maserati
Un “Tridente” di famiglia
I fratelli Ettore, Alfieri ed Ernesto e la passione per le quattro ruote
E’ una storia di famiglia, quella della Maserati.
Alfieri, Ettore ed Ernesto, origini pavesi, ma radici emiliane, portarono avanti la passione del padre per i motori anche con il contributo di un quarto fratello. Mario, che sebbene pittore, diede il proprio contributo alla nascita della Maserati ideando il celebre “tridente” diventato poi il logo della casa automobilistica.
Ad inizio anni Trenta, i Maserati ottennero numerosi successi in ambito sportivo grazie al binomio con Tazio Nuvola- ri. L’esigenza di crescita dell’azienda portò nel 1937 i fratelli Maserati a cedere proprie quote societarie al ricco industriale modenese Adolfo Orsi.
I trent’anni sotto la proprietà della famiglia Orsi furono un periodo di grande successo per la Maserati, che spostò la sua sede principale a Modena, in viale Ciro Menotti, dove ancora oggi si trova lo stabilimento che produce i modelli sportivi “GranTurismo” e “GranCabrio”. Dopo la parentesi della Seconda guerra mondiale, nel 1957 Juan Manuel Fangio vinse il campionato di Formula 1 al volante della “Maserati 250F”; in quello stesso anno però la casa automo- bilistica decise di ritirarsi dalle corse e di focalizzare la propria attenzione sulla produzione di sportive stradali.
Nei dieci anni successivi la Maserati realizzò i coupé gran turismo che più hanno contribuito a renderla celebre nell’im- maginario collettivo: la “3500 GT” del 1957 disegnata dalla Carrozzeria Touring, la “Sebring” del 1962 della Carrozzeria Vignale, la “Mistral” del 1964 e la “Ghibli” del 1967 – dise- gnata da Giorgetto Giugiaro – furono tra le più belle e potenti sportive dell’epoca, capaci di rivaleggiare per prestigio e pre- stazioni con i modelli della Ferrari.
A queste si aggiunse nel 1964 la “Maserati Quattroporte”, una berlina di lusso a quattro porte, appunto, dotata di un motore sportivo da 260 cavalli capace di spingerla a 230 km/h di velocità massima, che la rese la berlina di serie più veloce al mondo dell’epoca.
Nel 1968 l’azienda iniziò una partnership con Citroen. Collaborazione sfortunato che portò alla liquidazione della Maserati “salvata” dall’imprenditore Alejandro De Tomaso. Ad inizio Novanta, dopo anni di declino, Maserati passò sotto il controllo Fiat e Ferrari. Un passaggio che ha riportato Maserati tra i grandi produttori di lusso con due nuove berline sportive, la “Quattroporte” e la più piccola “Ghibli”.
174 Modena Sagre e Borghi