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AttuAlità e CronACA loCAle
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A CurA di Sergio Poletti
16 in PrOCurA
Per lA MOrTe di AnziAni
L’incendio del Covid 19 ha dei focolai nel Modenese. Ora nel distretto carni fanno i test obbligatori. A Castelnuovo Rangone contagi, ai quali se ne aggiungono a tutto il 12 luglio altri 18. Colpiti operai e loro famigliari, chiamati ad osservare l’isolamento domiciliare. Dal 13 sono stati effettuati tamponi per tutto il settore e l’azienda Usl ha predisposto ispezioni nei macelli. Ancora i maiali sono sospettati è il trasporto della carni che logora chi fa ricerca? O la mancata distanza sociale?
Le aziende dal canto loro ora de- vono disinfettare tutti gli ambienti. Il fatto che siano stati trovati 29 positivi su 46 esaminati la dice lunga. Il 12 luglio sono stati ri- scontrati 21 nuovi contagiati, l’11 erano solo 11. Il 16 luglio si parla di altri 10 contagi tra parenti. I territori in studio sono dunque Ca- stelnuovo Rangone, Modena città, Campogalliano, Nonantola, San Cesario, Spilamberto e Vignola.
La Regione dal canto suo pretende test sierologici: l’assessore Donini è molto preoccupato. Gongo- lano i vegetariani? La Regione interviene: c’è una ordinanza che prevede controlli su 70 mila lavoratori. Il virus circola ancora; saranno controllati quanti arriva- no da paesi extra Ue. E anche le carni. Però a tutto il 12 luglio, per 5 giorni consecutivi, non ci sono stati decessi. Ergo? Possiamo stare relativamente tranquilli. Beato chi il maiale se lo squartava in casa e faceva salami invernali. Ma è proprio così? Il rito non si pratica più. E’ anche vero che un bel suino allevato in cortile o vicino a delle querce era tutta un’altra cosa. Ora importiamo forse troppe bestie, specie da paesi dell’Est, che non sono al massimo... L’assessore regionale Donini tranquillizza i consumatori: - Chi mangia carne di maiale non corre rischi. Conti- nui a farlo.
Va dunque avanti l’indagine sierologica con annessi tanti
tamponi, come si usa quando si verificano focolai. Nel settore dei trasporti, a Bologna, stessa cosa. Ma ci devono essere state anche inosservanze non volute.
A Castelnuovo si è ammalata anche una persona proveniente dall’estero, residente a Vignola; c’è un modenese in terapia in- tensiva perché era stato a stretto contatto di gomito con un altro positivo nei giorni scorsi. Il sin- daco di Castelnuovo Rangone, Massimo Paradisi ha a sua volta manifestato le sue preoccupazio- ni. Parla di gente già in quaran- tena preventiva, e che è giusto attuare maggiori controlli negli stabilimenti. E’ la Sal di via Moro in questione. Prima si sono amma- lati i proprietari, poi i dipendenti. Ma c’è stato o no il distanziamento sociale? Però la maggior parte dei positivi sono asintomatici. I posi- tivi possono ancora aumentare. Va bene pretendere tamponi e prelievi di sangue. Nel vicino Mantovano, a Viadana, è suc-
cessa la stessa cosa. Focolai assai grandi. Comunque più attenzione. Non bisogna mai abbassare la guardia. La proprietà assicura che il lavoro è stato effettuato nella lavorazione carni secondo le più ferree regole. Quindi piano a chiamare untori questa gente. Lo dice uno dei figli del titolare della Sal, che ha 23 anni, che fa usare mascherine, gel igienizzante e fa osservare le distanze...
La popolazione di Castelnuovo ha paura. Qualcuno parla di indisciplinati, genericamente. Viadana ha chiamato Castelnuo- vo? Difficile capirlo, ma qualche indovino ci ha azzeccato. Assocarni ha preso posizione: ci sono stati contagi perché gli stranieri non osservano le regole e hanno abitudini che facilitano il contagio. Sarà anche vero, ma il controllo non spetta agli associati e ai titolari di azienda? Tant’è che anche i sindacati sono d’accordo con la Regione per maggiori controlli. Noi diamo comunque il bollettino del 13 luglio: zero decessi, molti guariti, in tutta la regione e solo 18 nuovi contagiati. Castelnuovo però è nel mirino giocoforza... Il 14 luglio i contagiati calano in Emilia Ro- magna, ma si contano due morti. Il 15 un solo contagio e nessun decesso. Il 16 luglio 12 positivi, ma 2 sono rientrati da un viaggio all’estro. Meglio stare in Italia, come dobbiamo dirlo? Va a finire male se apriamo a tutti. Nel settore carni il focolaio è sotto controllo. Proseguono i tamponi. I sindacati ora attaccano: “Vogliamo un tavolo di confronto sugli appalti e lo sfruttamento dei più deboli”.
Gli anziani in provincia di Modena, morti pr Co- vid-19 sono stati davvero tanti. Vista la tremenda emergenza sanitaria che ci ha coinvolto non è stato possibile distinguere tra chi è morto “PER” coronavirus, e chi è morto “CON” il corona- virus. È stato un tempo terribile in cui i pazienti delle case di riposo sono stati lasciati soli nelle terapie intensive, mentre le loro famiglie non potevano che disperarsi... Un tempo in cui non è nemmeno stato possibile salutare i propri cari durante il funerale.
I famigliari delle vittime, curate, si sono in parte recate in via Al- do Moro, a Bologna, perché la Regione indaghi. Ma i dirigenti non hanno dato spiegazioni. Ecco allora che si contano 16 denunce alla Procura per le mor- ti nelle Cra. L’assessore Donini ha fatto una mezza promessa di aprire un tavolo di trattative. Ci
sarà o no una commissione d’in- chiesta? E’ sorto un Comitato che valuta attentamente sul pre- gresso. E’ vero che la Regione non ha consegnato i documenti richiesti ai famigliari? Sembra di sì – si dice- anche dopo la protesta espressa a Bologna, nella sede competente. Il Co- mitato ha riscontrato carenze, mancanza di comunicazione, vizi formali, quindi seguiranno incontri con i gruppi consiliari. Poi, eventualmente, i processi, se verranno individuati compor- tamenti di una certa gravità. Ci sono persone che hanno perso entrambe i genitori. Difficile spiegare che doveva accadere! Per i famigliari di “Modena volta pagina”, per esempio, è stata errata al massimo la scelta di collocare pazienti dimessi e potenzialmente contagiosi nelle case di riposo...
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pag. 15 • N.14 • 25-07-2020

