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    bOLOGNa: CeNTRi eSTivi 2020: DaL 9 MaRzO aL 10 aPRiLe DOMaNDe Di CONTRibUTi ONLiNe PeR La FReQUeNza CON TaRiFFa RiDOFTTa
ino al 10 aprile 2020 sarà
possibile presentare la domanda di contributo per la frequenza con tariffa ridotta ai centri estivi aderenti al “Progetto per la conciliazione vita- lavoro” finanziato dalla Regione Emilia-Romagna con le risorse del Fondo Sociale Europeo. Il progetto prevede l’assegnazione ai comuni del territorio di risorse per sostenere l’accesso da parte delle famiglie con figli dai 3 ai 13 anni a servizi estivi, per favorire la conciliazione vita- lavoro nel periodo delle vacanze
scolastiche.Il contributo permetterà al bambino che ne abbia diritto uno sconto di 84 euro a settimana sulla retta prevista, per un massimo di 4 settimane o anche per più settimane se il costo della tariffa settimanale è minore, fino al raggiungimento di una quota massima di 336 euro.I destinatari sono bambini residenti nel Comune di Bologna che frequentano scuole dell’infanzia, primaria o secondaria di primo grado, di età compresa tra i 3 e i 13 anni.
Il contributo potrà essere richiesto dalle famiglie con ISEE non superiore a 28.000 euro, in cui entrambi i genitori (o uno solo quando il nucleo familiare è composto da un unico genitore residente con il bambino) siano occupati, cioè lavoratori dipendenti, parasubordinati, autonomi o associati; sono comprese le famiglie nelle quali anche un solo genitore sia in cassa integrazione, mobilità oppure disoccupato che partecipi alle misure di politica attiva del lavoro definite dal Patto di servizio. Potrà inoltre essere richiesto da famiglie in cui uno dei genitori non lavori in quanto impegnato in modo continuativo in compiti di cura, per componenti del nucleo familiare con disabilità grave o non autosufficienza, come definite ai fini ISEE.
FeRRaRa: UNiFe, CORSa aL LavORO Da CaSa: LO HaNNO SCeLTO iN CiNQUaNTa
Fino a pochi giorni fa l’opzione smart working era riservata agli addetti veneti, poi l’allargamento a chi cura minori o soggetti deboli. Incontro per il Conservatorio. Sono sempre rimasti al lavoro gli oltre 500 amministrativi dell’università di Ferrara, anche se da una decina di giorni le lezioni non si svolgono più nelle aule ma, al massimo, di fronte al computer. Il calo fisiologico di pratiche si è in questi giorni “alleato” con gli inviti a ridurre i contatti fisici anche al lavoro, per produrre un vero e proprio boom di richieste di lavoro agile, come viene declinato in ateneo il lavoro da casa. «Grazie anche ai tre incontri svolti a partire dal 23 febbraio con i vertici Unife - spiega Hania Cattani (Flc Cgil) - abbiamo ottenuto risultati significativi su questo fronte». A ridosso del decreto rettorale di sospensione dell’attività i dipendenti Unife che volevano sperimentando questa modalità di lavoro erano solo 9, nel giro di sette giorni si è passati a 52. Non si tratta più dei soli addetti provenienti dal Veneto, «il lavoro delle Rsu di Cgil, Cisl e Uil - ribadisce Cattani - ha consentito di aggiungere anche i profili di chi ha da curarsi di anziani soli e bambini a casa da a scuola, fino ad arrivare a chi usufruisce della legge 104, sia per sé che per un familiare. Stiamo divulgando questa opzione tra i lavoratori».
Ci sono problemi di gestione familiare anche per i coadiutori in servizio al Conservatorio Frescobaldi, anch’esso privato delle attività didattiche. Si tratta di 13 persone per le quali si potrebbe attivare un protocollo di lavoro agile simile a quello dell’università. È in programma un incontro con i sindacati nella giornata di domani, a questo punto anche in vista di sperimentazioni che vadano oltre la stretta emergenza coronavirus di questi giorni.
   LCORONaviRUS, L’aPPeLLO DeL CaRDiNaLe zUPPi: «NieNTe abbRaCCi, è PeR aiUTaRe GLi aLTRi» ’obbligo di evitare baci e abbracci e di mantenere le distanze sono «regole da rispettare, perché altrimenti si mettono a rischio gli altri. Ed è giusto farlo, non per chiuderci ma per aiutare gli altri, per combattere insieme i rischi del contagio». A dirlo è il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, che nell’omelia della messa celebrata mercoledì a Villa San Giuseppe, sul Colle della Guardia, durante la giornata di ritiro con i vicari generali, si unisce al coro delle Istituzioni che in questi giorni di emergenza da coronavirus esortano tutti i cittadini a rispettare le nuove disposizioni del Governo contro il contagio. Le parole dell’arcivescovo di Bologna. «Purtroppo non possiamo celebrare insieme l’eucarestia in questi giorni — ha detto Zuppi — ma possiamo pregare insieme, questo sì. Le chiese restano aperte, perché possiamo pregare insieme, con le dovute accortezze, per chiedere al Signore di aiutarci e aiutare tutti nel combattimento contro il male». In questi giorni, sottolinea il cardinale, «ci sono state consigliate regole da rispettare, perché altrimenti si mettono a rischio gli altri. Ed è giusto farlo, non per chiuderci ma per aiutare gli altri, per combattere insieme i rischi del contagio».
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