Page 176 - Sagre e Borghi Mantova 2020
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Tazio
Nuvolari
Il “Mantovano volante” che incantò tutto il mondo
Tazio Giorgio Nuvolari, nato a Castel d’Ario, il 16 novem- bre 1892, è passato alla storia dello sport come uno dei più grandi piloti di ogni tempo. Esordì in corsa non giovanissimo, nel 1920, alternando la moto all’auto e arrivando a eccellere con l’una e con l’altra.
Su due ruote ottenne 69 vittorie (36 assolute, 33 di classe di cilindrata), un titolo di Campione d’Europa (1924), due titoli di Campione d’Italia (1924 e 1926), tre primati internazionali di velocità. In otto occasioni, in sella alla monocilindrica con cui conquistò i suoi maggiori successi, la Bianchi 350, riuscì a battere anche tutti gli avversari alla guida di moto di 500 centimetri cubi.
L’affermazione in campo automobilistico richiese tempo e tenacia. Dopo che si fu imposto in alcune gare correndo in proprio, ottenne dall’Alfa Romeo una vettura ufficiale per la “Mille Miglia” del 1930, che lo vide dominare a tempo di pri- mato, a più di 100 km di media oraria.
Gli anni ‘30 lo ebbero protagonista indiscusso su strade e cir- cuiti d’Europa, Africa e America, principalmente alla guida di Alfa Romeo della Scuderia Ferrari, Maserati e Auto Union. Dopo la Seconda guerra mondiale, pur nel declino dell’età e della salute e con l’animo prostrato dalla morte per malattia dei due figli Giorgio e Alberto, ambedue diciottenni, a nove anni di distanza l’uno dall’altro, conquistò ancora qualche vittoria e fu primattore in due corse non vinte ma sensazional- mente dominate, le “Mille Miglia” del 1947 e del 1948.
Il suo albo d’oro automobilistico comprende 92 primi posti (55 assoluti, 37 di classe), un’affermazione nel Campionato d’Europa del 1932, tre titoli di Campione italiano assoluto (1932, 1935, 1936), due primati internazionali di velocità. In to- tale, nelle corse in circuito, fece registrare non meno di 101 volte il giro più veloce (42 in moto, 59 in auto). Scampò a una serie di incidenti agghiaccianti e morì a Mantova, nel suo letto, per una crisi cardiaca, ancora popolarissimo, l’11 agosto 1953.
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