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L'Occasione , dom 22/12/2024

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Gentryportofino alla modenese

Gentryportofino alla modenese
L'occasione Annunci

Gentryportofino, lo storico marchio di maglieria in pregiatissime lane e cashmere, è da considerare a pieno titolo modenese. Nato a Genova nel 1974, il brand noto in tutto il mondo, ha avuto come designer stilisti del calibro di Enrico Coveri, Gianfranco Ferrè, Martin Margiela, Saverio Palatella e Christina Kim. Nel maggio 2011 viene rilevato, con l’annesso maglificio, da Giambattista Tirelli, amministratore delegato del Gruppo Olmar and Mirta, azienda italiana di successo licenziataria nella produzione e distribuzione di marchi celebri a livello internazionale come Maurizio Pecoraro, Rick Owens e Gareth Pugh.

Il gruppo, con sede a Concordia, noto per la perizia delle sue maestranze sia nell’abbigliamento che nell’accessorio, a cui il lancio di nomi nuovi o meno nuovi ma pieni di contenuto non ha mai fatto paura, dà nuova linfa vitale al marchio, studiando una strategia per il rilancio internazionale che prevede l’apertura di boutique monomarca nelle più prestigiose città e località di villeggiatura italiane e straniere, oltre alla distribuzione internazionale e alla diversificazione in termini di qualità, modernità e stile grazie a un team interno di giovani designer.

Nello scorso settembre, con un party e la presentazione della collezione invernale 2013-14, ha aperto anche un proprio outlet in via Leonardo Da Vinci 11 a San Giacomo delle Segnate, poco fuori Mantova. La prima collezione Gentryportofino sotto la guida realizzativa e distributiva di Olmar and Mirta, è stata quella per l’autunno inverno scorso, che ha segnato la nascita di un nuovo progetto che considera la maglia come materia in movimento che si evolve in un’elevata e continua ricerca stilistica, conservando però il proprio heritage e proponendo un’immagine sofisticata e moderna. Protagonista? Il cashmere, lavorato e trattato in infinite e sorprendenti interpretazioni. Questo grande progetto di restyling d’eccezione per il brand ha visto, sempre nel 2012, la riapertura dello storico indirizzo ligure di Portofino e il monomarca di Cortina D’Ampezzo, rinnovandone il look. Recente è invece l’Opening nella prestigiosa Galleria Cavour a Bologna. Inaugurato il 3 aprile, il negozio sviluppa e segue il nuovo concept: quello della boutique-atelier che comunica perfettamente la nuova immagine di Gentryportofino, insieme moderna e sofisticata, pur conservando la storia del marchio di lavorazione del cashmere. A questa apertura è seguita quella a Milano nel quartiere di Brera, mentre quella a Courchevel, località esclusiva delle alpi francesi, avverrà a breve. Insieme, queste due nuove boutique-vetrina, contribuiranno ad affermare il posizionamento commerciale del brand anticipando i nuovi monomarca di prossima inaugurazione a Roma, Forte dei Marmi e Saint Tropez. Ulteriore elemento chiave del riposizionamento del marchio è la strategia di distribuzione che, grazie alla forza del brand costruita sia sulla qualità del made in Italy che sulla sua storia di successo, ha visto collaborazioni e partnership di prestigio come quella con la celeberrima boutique Luisa Via Roma di Firenze, molto frequentata dai fashion blogger più influenti del sistema moda, con Antonioli Milano situata nel cuore di Corso Como, via tra le più chic dello shopping meneghino e con il concept store bolognese L’Inde le Palais, meta di pellegrinaggio di tutte le fashion victim. In più Gentryportofino può vantare l’accordo con Sanki Shoji Co. Ltd, principale distributore di moda in Giappone, partner del Gruppo Max Mara, per la distribuzione e promozione delle sue collezioni nei più importanti shopping mall. Il brand di Concordia ha scelto poi la Paris fashion week – Sales Campaign come vetrina per presentare le proprie novità a stampa e buyers. Inizialmente presso la fiera del “Tranoi” con uno stand dedicato al Palais de la Bourse, poi durante la settimana della moda 2103-14 presso una galleria d’arte al Marais adibita a showroom di vendita per i clienti. Dopo anni difficili, a cui è seguita la tragedia del terremoto, un encomio è il minimo che si può fare a quegli imprenditori come Tirelli che hanno deciso di investire ancora sul nostro territorio senza cedere alla tentazione di portare la produzione in mercati esteri, ma puntando sulla serietà e la competenza di chi lavora da sempre nella nostra fashion valley della quale Concordia fa pienamente parte.

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